Un titolo shock accompagna il comunicato ufficiale del Pd di Como, tramite il segretario cittadino Tommaso Legnani, sulla mobilità in relazione all’emergenza Coronanvirus: “Como (83mila abitanti, ndr) rischia di diventare come Wuhan (11 milioni di abitanti, ndr). Il Comune ripensi la mobilità cittadina. Subito una corsia ciclabile lungo il futuro percorso della Dorsale dei Pellegrini”.
Parole – almeno nel paragone iniziale – qualche spanna sopra le righe, che vengono poi declinate in realtà su un fronte strettamente legato alla mobilità: “Il Comune di Como deve fare tutto il possibile per impedire che la ripresa delle attività produttive e degli spostamenti nella Fase 2 si trasformi automaticamente in una corsa all’uso delle automobili – afferma Legnani – Subito e senza i clamorosi ritardi mostrati con la ciclabile dei Pellegrini, l’amministrazione Landriscina deve promuovere percorsi di mobilità alternativa utili nell’immediato”.
Maxi ciclabile, il tratto Cernobbio-Como in appalto a fine anno. Gli altri 4 nel 2021. Salvi i posti blu in via Mentana
Poi il parallelo con la città cinese origine della pandemia: “È dimostrato che a Wuhan, epicentro cinese della prima ondata di Covid-19, il 30% degli utenti ha lasciato il trasporto pubblico per quello privato dopo l’allentamento del lockdown, con evidenti conseguenze per la mobilità – continua Legnani – corriamo lo stesso rischio, in un città che già senza pandemia aveva enormi problemi con traffico e parcheggio”.
“Il cronoprogramma definitivo della Dorsale dei Pellegrini con concessione dell’appalto entro il 2021 dovrebbe sbloccare l’opera ma di certo non aiuterà la città nell’immediato, a settembre, con il pieno rientro in uffici e scuole. Chiediamo quindi al sindaco e alla giunta di adottare una serie di provvedimenti per facilitare il traffico su due ruote, anche confrontandosi con la Federazione Italiana Ambiente e Bicicletta – aggiunge il segretario cittadino del Pd – Il Decreto Rilancio incoraggia l’uso della corsia ciclabile, ovvero parte della strada segnalata e consigliata per le bici, che non toglie spazio alle auto. Abbiamo bisogno anche della cosiddetta “casa avanzata”: lo spazio di sosta per biciclette al semaforo, davanti a tutte le auto. Queste due semplici misure devono essere predisposte lungo il futuro percorso della ciclabile e lungo le principali direttrici di traffico cittadine”.
“Serve un intervento rapido mosso dalla volontà politica di migliorare la vivibilità della città nel minor tempo possibile – continua Legnani che conclude – tutto questo per il bene di Como che rischia di diventare un solo, gigantesco ingorgo. Ma anche per il bene dei cittadini. Questi non hanno passato la fase acuta di una pandemia solo per essere costretti tra i gas di scarico del traffico prodotto dalla mancanza di alternative alla classica mobilità su gomma”.
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5 Commenti
Grazie?
Adesso tutti comprano tutti i monopattini con il bonus governativo,così si risolve problema!!!
Magari bastasse la ciclabile. Se fosse solo per quella.
Qualche hanno fa, direi ormai qualche lustro, l’Amministrazione comunale fece affiggere molti manifesti con scritto a caratteri cubitali “COMO VINCE IL TRAFFICO”, un geniale cittadino aggiunse su un manifesto una A davanti e il tutto diventò “A…COMO VINCE IL TRAFFICO”. Da allora il traffico non ha ancora perso una volta, neppure pareggiato. Ha sempre vinto!
Con la paura di prendere i mezzi pubblici, con l’avversione che molti imprenditori locali hanno per lo smart working, con la ripresa del commercio e degli studi professionali il traffico stravincerà. Quando poi a settembre riapriranno le scuole ma la paura sarà uguale, la città diventerà un catino pieno di auto e smog. La ciclabile avrà lo stesso effetto ubriacante di una goccia di vino in un litro d’acqua.
Non è una soluzione facile. Forse chi ha pensato alle riaperture di negozi e mercati, non ha pensato a questo risvolto.
Se si potenziasse il byke sharing con bici a pedalata assistita per non rendere l’uscita dalla convalle tragica per i normo atleti, se si aumentassero le corse dei mezzi pubblici (TreNord compresa), se si convincessero professionisti, imprenditori a fare smartworking e gli esercenti ad inventarsi un mercato fuori dalla convalle con ampi parcheggi intorno e collegato da tante strade? Non sarà ancora sufficiente……ma almeno non dovremo scegliere se ammalarsi di Covid o morire soffocati.
In ogni caso non credo che la Giunta Landriscina che il traffico lo incrementa a colpi di “parcheggi”, riuscirà a risolvere nulla. Ma questo è un altro discorso. Non spariamo in epoca di Covid alla Croce Rossa. Non sia mai!
Gioele, apprezzo sempre sia i suoi contenuti, che la forma con cui li esprime. Un boccata di ossigeno, il leggerLa. Saluti!
*una