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L’occhio non vede, il rifiuto inquina. La lotta ai rifiuti invisibili, Como Acqua in prima linea

Nella settima europea per la riduzione dei rifiuti (Serr) Como Acqua ricorda come ciascuno di noi, adottando nuove pratiche quotidiane, possa incidere positivamente per limitare il fenomeno.

Il tema della campagna per l’edizione 2020, “la lotta ai rifiuti invisibili”, si riferisce a quella grande quantità di rifiuti generati durante il processo di fabbricazione e distribuzione dei prodotti. Si è così abituati a consumare e gettare che non si riesce a vedere cosa si cela dietro ogni oggetto: si parla di kg e kg di scarti.

Cosa si può fare? Anzitutto adottare uno sguardo nuovo, all’insegna della riduzione, del riuso e del riciclo. Sono queste le 3R che devono guidare nella lotta ai rifiuti invisibili. Un esempio di azione mirata è sostituire il consumo dell’acqua in bottiglia con quella proveniente dal rubinetto: in questo modo, oltre ad un risparmio economico, si darà un contributo all’ambiente.

Basti pensare che l’Italia è il terzo consumatore al mondo di acqua minerale e il primo in Europa. Dietro ogni bottiglietta di acqua si cela una quantità esorbitante di CO 2 – sia quella emessa per produrre le bottiglie, che quella derivante dal suo trasporto. Il risultato è spaventoso: grazie alla commercializzazione ed il consumo di acqua minerale imbottigliata si immette infatti nell’ambiente quasi un miliardo e mezzo di anidride carbonica.

Come se ciò non bastasse, bisogna rammentare che una volta svuotata la bottiglia di plastica viene gettata, sommandosi alla mole di rifiuti che quotidianamente si producono e che si devono smaltire. La situazione è paradossale visto e considerato che il nostro Paese vanta un’eccellente qualità dell’acqua corrente.

Como Acqua, in quanto Gestore Unico del Servizio Idrico integrato, non solo assicura gli standard qualitativi della risorsa idrica che scorre nella rete fino ai nostri rubinetti, ma si impegna a diffondere una cultura di sostenibilità affinché i cittadini siano sempre più avvezzi e tranquilli nel consumare l’acqua domestica.

Quando l’acqua è da ritenere potabile? Il requisito di potabilità prevede il rispetto di alcuni parametri definiti dall’OMS, poi elaborati a livello comunitario. Gli stessi sono espressi chiaramente dal Ministero della Salute che dichiara destinate al consumo umano le acque libere da microrganismi e parassiti, o altre sostanze, in quantità o concentrazioni tali da rappresentare un potenziale pericolo per la salute umana.

Lungo questa linea si muove anche Como Acqua: “Monitoriamo l’acqua nel suo percorso, dalla captazione (sorgente, pozzo o presa da acque superficiali) lungo l’adduzione, sino ai punti di accumulo: serbatoi, ove sono presenti gli impianti di trattamento (di disinfezione con sodio ipoclorito, a raggi UV, ad Ozono, filtri a sabbia e a carbone, ecc…) per poi seguitare nella distribuzione (rete di acquedotto) sino al contatore, laddove si consegna l’acqua all’utente – così Enrico Pezzoli, presidente di Como Acqua – Il monitoraggio che attiviamo avviene da remoto con l’utilizzo del telecontrollo e in campo mediante sopralluoghi, manutenzioni ordinarie e straordinarie. Il controllo della qualità dell’acqua viene effettuato seguendo piani di analisi, i cui risultati sono facilmente consultabili sul sito aziendale”.

Lo sapevi che…Per compensare l’emissione annua di CO 2 dovuta alla produzione di PET, sarebbe necessaria una foresta estesa quanto la Gran Bretagna? Una bottiglia di plastica impiaga oltre un secolo per biodegradarsi? Gli
oltre 12 miliardi di acqua minerale consumati consentirebbero di riempire il Colosseo 8 volte?

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