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Massimo Lanfranconi, l’arte dirompente nata nei giorni bui della pandemia. Ora l’artista intelvese espone a Dubai

La scalata di Massimo Lanfranconi, noto artista della Valle Intelvi, non si ferma e, dopo aver esposto ovunque in Europa, sbarca anche in Medio Oriente al “World Art Dubai 2023”.

Parliamo di una fiera internazionale, che ospita artisti da tutto il mondo in base al tema dell’edizione e quest’anno è stato il turno del colorismo, di cui il pittore di Lanzo è un noto rappresentante.

L’esposizione avrà luogo dal 9 al 12 marzo 2023 presso l’imponente Dubai World Trade Center e le opere di Massimo selezionate sono “Fleur de Lys” e “Le agili figlie della terra”.

Ma tutto ciò non sarebbe stato possibile senza “Tcm” (Tablinum Cultural Management), studio di servizi culturali con sede a Bellagio attivo da quasi un decennio a livello internazionale: “Questa fiera ci vede protagonista da cinque anni, dove portiamo i nostri artisti da tutto il mondo – sottolinea il fondatore Alessandro Cerioli – siamo presenti anche in fiere a New York, Montecarlo e Singapore. In base ai temi della fiera noi facciamo la nostra selezione. Quest’anno il tema di Dubai sarà il colorismo, e vista la bravura di Massimo in questo tipo di opere, abbiamo pensato che potesse funzionare. Lui è un esordiente ma ha grandi margini di miglioramento nel futuro. Abbiamo voluto scommettere su di lui”.

Alessandro Cerioli

Sono numerosi i motivi per cui l’artista intelvese è stato scelto per esporre in Medio Oriente.

“Il suo stile primitivista, ovvero la volontà di spogliare la figura umana di tutto ciò che è superfluo, per mantenere il necessario, è la ragione che ci ha fatto virare su di lui – rimarca Cerioli – Si può vedere nei suoi racconti, molti interessanti perché si collegano a delle poesie o a delle storie, la figura umana stilizzata ma che crea del significato emotivo attraverso i simboli. E poi ovviamente per il marcato colorismo”.

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Massimo aspettava questa occasione da molto tempo: “Sono riuscito a prendere i contatti con Alessandro negli scorsi mesi e mi hanno raccontato i loro progetti, finalmente avevo trovato una galleria sul lago di Como – sottolinea – Per me questo è importante perché amo la mia terra e le mie origini. Volevo a tutti i costi avere una galleria anche qua. È un piacere farmi conoscere di più anche a livello locale. È più facile anche in queste condizioni dialogare con chi ti ospita, poiché parli la stessa lingua, venendo da un percorso culturale molto simile”.

Insomma, un altro passo importante per uno degli esordienti più promettenti del territorio e non solo. Ma non finisce qui, infatti alcune opere di Massimo parteciperanno anche all’ “International Contemporanery Art Fair” di Bruxelles, in programma a marzo.

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