E’ una sola frase, ma di una pesantezza estrema. E visto il pulpito da cui viene – anche tecnicamente o quasi – era impossibile che l’eco non travalicasse la colonna di carta originaria su cui è stata scritta. Ma andiamo con ordine. Il 4 maggio scorso è uscito il penultimo numero del Settimanale della Diocesi, storica e autorevole voce della chiesa comasca. Il periodico, come sempre, riporta in prima pagina l’editoriale di monsignor Angelo Riva, penna di prim’ordine e spesso tutt’altro che banale sui temi di attualità anche ben oltre i fatti diocesani. E questo, senza alcun dubbio, è un caso che rientra nelle righe “forti” vergate dal monsignore sul Settimanale.
Il tema – delicatissimo di per sé – è quello della maternità surrogata, questione che certo non da oggi divide come pochi altri. Si tratta, come noto, di una pratica ammessa soltanto da alcuni Stati (non in Italia) e che consiste, in estrema sintesi, in una forma di procreazione assistita in cui una donna (definita madre surrogata) provvede alla gestazione per conto di una o più persone, che saranno poi il genitore o i genitori del nascituro.
Per inquadrare la posizione del Vaticano sulla questione, c’è un riferimento nettissimo e recente della Cei, la Comunità episcopale italiana. Che, il 23 marzo scorso, si espresse in questi termini: “Inaccettabili pratiche che mercificano la donna e il nascituro” disse Giuseppe Baturi, segretario generale della Cei, al termine del Consiglio episcopale permanente. E veniamo dunque, al pensiero di monsignor Angelo Riva.
L’editoriale sul numero del 4 maggio del Settimanale è interamente dedicato all’eterna diatriba italiana su fascismo, antifascismo e significato della Resistenza. E su questi temi, Riva non ha dubbi: “Rifiuto del fascismo (di ogni fascismo) e valore storico della Resistenza sono dunque l’essenziale della nostra memoria storica e civile, cose da avere ben chiare per trasmetterle alle generazioni future”. Ma ecco che, a metà del lungo articolo, compare la frase sulla maternità surrogata, in un periodo tra parentesi: “A mio avviso, per esempio, la ‘maternità surrogata’ è pratica fascista, espressione di un potere forte che calpesta i più deboli”.
Parole veramente durissime, che mai nemmeno a livello nazionale si erano sentite sull’argomento dalla Chiesa (e forse nemmeno nel pur incandescente dibattito politico sul tema). Ma per inquadrarle ancora meglio – pur rimandando all’acquisto del Settimanale della Diocesi per poter avere il pensiero di don Angelo Riva nella sua interezza – si può aggiungere che l’autore fornisce anche una sua interpretazione di quella che definisce “l’essenza del fascismo”. Ossia – parole sempre di Riva – “una visione statolatrica che schiaccia la persona umana. O meglio, schiaccia «alcune» persone: ma lo sfregio alla dignità anche solo di «alcuni» è già uno sfregio alla dignità di tutti”. Da qui il parallelo con la maternità surrogata, definita, come abbiamo visto, una “pratica fascista”. Accostamento che certamente farà discutere.
8 Commenti
Camillo Benso di Cavour : libera chiesa in LIBERO STATO. una prece
La chiesa ha tutto il diritto di
declamare i propri principi morali ma non di imporli, come succedeva in passato in questo paese, peccato e reato non sono la stessa cosa ed ognuno può avere principi e valori diverso da quelli cattolici. Detto questo l’argomento è molto delicato e non si deve considerare reato la libera scelta della donna si deve considerare reato lo sfruttamento della donna da parte di qualcun altro, sia esso persona o organizzazione, che obbliga la donna alla pratica dell’utero in affitto contro la propria volonta. Attezione perchè la criminalitá organizzata in queste cose ci va a nozze.
Il prelato è completamente fuori strada.
Il fascismo fu oppressione statalista, è vero, ma come tale prescindeva da qualsiasi consenso e dalla libera determinazione dei singoli.
Invece con la GPA nessuna donna è costretta da alcuno a prestare il proprio utero e nei paesi dove è ammessa vi sono procedure rigorose per valutare la libera determinazione della gestante.
Mons Riva la pratica è approvata e sponsorizzata da fascisti di sinistra, non di destra..
annamo bene…. complimentoni monsignore; le ricordo che l’accordo stato chiesa definisce, all’art.1 il seguente inequivocabile messaggio
Articolo 1
La Repubblica italiana e la Santa Sede riaffermano che lo Stato e la Chiesa cattolica sono, ciascuno nel proprio ordine, indipendenti e sovrani, impegnandosi al pieno rispetto di tale principio nei loro rapporti ed alla reciproca collaborazione per la promozione dell’uomo e il bene del Paese.
E cosa c’entra con la dichiarazione? La maternità surrogata è osteggiata dalla Chiesa e il fascismo è osteggiato dalla Costituzione. L’associazione dei due concetti può far discutere Ma non certo la libertà di Monsignor Riva di esporre il suo pensiero su temi etici e associare la violenza contro i nascituri e le donne dell’utero in affitto e la violenza liberticida dell’ideologia fascista.
Fascismo inteso come la sottomissione e lo sfruttamento dei più deboli, di chi è diverso da noi e di chi non la pensa come noi. Simili comportamenti non appartengo o ad una parte politica ben definita (vedi Stalin o Pol Pot). Poi però c’è anche chi si vanta di appartenere o di avere le proprie radici in questo modo di concepire la convivenza.E talvolta gli capita di governare…
Al monsignore forse sfugge che è tutt’altra corrente politica a spingere e fomentare questo tipo di pratica, e quelli che si oppongono vengono chiamati appunti “fascisti”, decidetevi un po’ tra tutti però eh, che qua sono tutti anti anti fascisti ma anche un po’ fascisti ma anche un po’ anti….