La targa “Contrada Natta” conferisce un’aria medievale alla strada che si estende tra via Diaz e via Adamo del Pero. Incuneata nel fianco del “serpentone” che da via Cesare Cantù striscia per piazza San Fedele, verso nord, attraverso via Indipendenza, via Vittorio Emanuele e piazza Duomo, via Natta vede pochi passanti, giusto chi abita vicino. I turisti preferiscono itinerari classici, eppure, negli ultimi anni, la zona ha visto numerose attività fiorire grazie a giovani tra i 20 e i 30 anni, che hanno trovato l’incubatrice perfetta per i propri progetti. Ora questo gruppo di imprenditori vuole rilanciare la contrada, facendo dell’antica via un nuovo epicentro di eventi e cultura.
“È una via bellissima ma manca di passaggio – racconta Matteo Garavaglia, 29 anni, ex falegname ora passato alla ristorazione, che incontriamo a “La Tigella Bella”, il locale che ha aperto sei anni fa – Vorremmo poter mettere in cantiere una serie di iniziative culturali che con continuità possano interessare tutta la via e richiamare persone. Abbiamo lo Spazio Natta, la biblioteca comunale, Palazzo Natta. Potremmo dare qualcosa alla città”.
Le idee sono tante: “Tra poco c’è il Giro d’Italia, potremmo lanciare un evento a tema biciclette. Oppure, durante Orticolario si può tenere a riferimento il tema dei fiori. Più ci pensiamo più abbiamo spunti”.
Il gruppo di giovani professionisti si sta avvalendo dell’aiuto di Confesercenti Como e del potenziale supporto del Bando Multimisura del Comune per finanziare il rinnovamento.
Insieme a Matteo troviamo anche Simon David, 30 anni, che dopo aver maturato diverse esperienze in gallerie a Londra e Lugano, ha aperto la Galleria Ramo sei mesi fa esponendo artisti italiani e internazionali. “Vorremmo organizzare eventi, mostre a cielo aperto, installazioni – spiega, portando l’esempio di Shoreditch, un ex quartiere industriale di Londra Est rinato proprio dal connubio tra arte, contro-cultura e imprenditoria giovane – E’ una visione non tradizionale in cui l’artista dà qualcosa alla via”.
Matteo Gerosa, 31 anni, è il gestore del bistrot Natta che ha rilevato e rilanciato tra 2012 e 2013, comparendo tra le “top choice” comasche della celebre guida turistica Lonely Planet. “La via è stupenda e me ne sono innamorato subito – racconta Matteo, un tempo broker finanziario – purtroppo il passaggio di persone è minimo. Ma noi vogliamo portare musicisti da tutto il mondo, il jazz, blues, bossa nova”.
Nonostante propositi per il futuro, però, c’è la sensazione di essere stati trascurati dall’amministrazione.
“Purtroppo è una via che viene tenuta male, se non fosse per l’iniziativa di chi lavora. A Natale non sono state messe le luminarie. Molti di noi hanno compilato la domanda che non è mai stata ritirata – ci spiega Elia Melandro, 32, che ha coronato il suo sogno nel 2017 aprendo Shocking, negozio di abbigliamento”.
“E’ un peccato perché la zona è molto bella – aggiunge la commerciante – Come all’estero, sono le vie più nascoste a essere le più caratteristiche, se valorizzate. Speriamo che le nostre voci unite possano essere più facili da ascoltare”.
L’articolo che avete appena letto è stato pubblicato su ComoZero settimanale, in distribuzione ogni venerdì e sabato in tutta la città: qui la mappa dei totem.