Emerge un clamoroso retroscena dall’appalto per l’esternalizzazione delle mese comunali, che tocca il 53% dei pasti serviti ogni giorno ai bimbi. I cuocipasta previsti in tutte le strutture cittadina per poter cuocere la pasta sul posto così da migliorarne la qualità complessiva rispetto al trasporto dal centro cottura dell’azienda che ha vinto l’appalto, a Garbagnate Milanese (37 km dal capoluogo lariano), non sono mai entrati in funzione dal settembre 2018 a oggi.
Si tratta di quelle attrezzature elettriche esplicitamente previste dal contratto di appalto con l’azienda Euroristorazione ma che invece per ora o sono rimaste sulla carta oppure, dove installate (5 scuole), non riescono a funzionare perché in certi casi sovraccaricano contatori e rete elettrica.
“Una cosa grave – ha detto in Commissione comunale Anna Veronelli, che ha sollevato il caso – Bisogna intervenire, l’appalto prevedeva i cuocipasta in tutte le cucine interessate dall’esternalizzazione. Invece, siccome ci sono problemi con i contatori per il carico di energia, non funzionano”.
In sostanza, in almeno un paio di scuole, quando sono stati azionati i cuocipasta hanno creato problemi di energia elettrica, per sovraccarico. Ma una volta appurato il problema, nulla è stato fatto dall’amministrazione risolvere il problema.
Inoltre, la dirigente comunale del settore ristorazione, Beatrice Terragni (elogiatissima a livello trasversale, per un servizio che comunque funziona globalmente molto bene) ha spiegato che in altri casi gli interventi “sono stati approvati in via definitiva dalla giunta ma non sono mai stati approvati dal dirigente responsabile in via esecutiva”.
Veronelli dunque ha rincarato: “Capisco che l’assessore Vincenzo Bella e il dirigente dicano che hanno molti cantieri e interventi da seguire, dalle piscine a Villa Olmo, ma è passato un anno e i cuocipasta non sono entrati in funzione. Non deve passare un altro anno, così non va bene”.
Nota lieta di altra natura: incredibilmente bassa l’evasione delle rette per le mense comunali. Il dato aggiornato e rivelato dall’assessore alle Politiche educative, Alessandra Bonduri (con altri complimenti alla dirigente Terragni, ndr) è pari a circa 21mila euro rispetto a 2 milioni di incasso complessivo. Una percentuale effettivamente ridotta al lumicino in confronto al passato.