Nella fascia di confine a ridosso della Svizzera, sia in provincia di Varese che in quella comasca, ormai da diversi anni, specialmente dopo il Covid, si sta assistendo a un fenomeno chiaro. Sono sempre di più gli svizzeri in età da pensione e anche diversi frontalieri, che acquistano casa nei comuni di confine.
Qui infatti con i soldi necessari per un trilocale ci si può costruire una villa con giardino e godersi la pensione. A certificare questa tendenza è infatti la rilevazione di marzo 2025 di Fiaip Monitora, che fotografa l’andamento del mercato immobiliare.
E così, se dall’Italia si va in Svizzera per lavoro, al contrario, crescono gli svizzeri che scelgono l’Italia. Frontalieri al contrario che, grazie al cambio favorevole, si interessano all’acquisto di immobili al di qua del confine dove possono godersi la pensione con un potere d’acquisto alto, rimanendo vicini alla Svizzera.
A dirlo con chiarezza, in un’intervista a Malpensa 24 è Mario Magnani, vicepresidente di Fiaip Varese, che opera da quasi 40 anni nell’area di confine tra Ticino, Varesotto e Comasco. «I paesi preferiti – spiega – sono quelli con una dogana diretta, in particolare Cantello, Porto Ceresio, Ponte Tresa, Luino, Uggiate Trevano, Bizzarone, ma anche Viggiù, Malnate, Arcisate, come centri ben organizzati e vivi nella zona vicino al confine, così come Gaggiolo per la comodità della stazione con il collegamento comodo a Lugano».
Numerose le richieste per immobili indipendenti e dotati di giardino, area esterna privata o terrazzo. Molto richiesti anche i bilocali da mettere a reddito. A comprare nell’area non sono solo svizzeri: «Questa clientela – sottolinea – si aggiunge al mercato della zona molto attivo grazie ai frontalieri». E le case nelle fasce di confine si vendono in un attimo.