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Svizzera, polemica sui ticinesi che fanno shopping in Italia: “Aiutate chi fa lavorare 7 giorni su 7 senza ferie”

Duro atto d’accusa dal Canton Ticino alle condizioni lavorative di negozi e attività italiani, origine dei prezzi più bassi che attirano molti elvetici oltreconfine.

Come annunciato pochi giorni fa, la trasmissione della RSI “Patti Chiari”, che analizzava in particolare la convenienza dei parrucchieri cinesi che si trovano oltreconfine, non è passata inosservata. Anzi ha fatto scoppiare un vero e proprio putiferio sulla linea di confine tra Italia e Svizzera.

Il tema infatti si è presto ampliato andando a evidenziare, fatto peraltro già ben noto, l’assoluta convenienza – per gli svizzeri – non solo dei parrucchieri italiani ma anche di molti altri servizi e prodotti.

A margine della trasmissione, Massimo Suter, presidente di Gastroticino, la Federazione degli esercenti albergatori Ticino, è intervenuto con un post su facebook che ha scatenato reazioni polemiche.

Queste le sue parole, decisamente poco tenere per le condizioni dei lavoratori italiani che sarebbero dunque una delle origini dei prezzi più bassi nei negozi da questa parte del confine:

Tutto costa meno in Italia, vero? Chissà perché… Forse perché gli operai lavorano 7 giorni su 7, 14 ore al giorno, con ferie praticamente inesistenti? Ma tranquilli, noi siamo furbi: andiamo a Ponte Tresa a fare shopping, le unghie o a cena, chiudendo entrambi gli occhi su queste condizioni.

Tanto, finché tocca agli altri, tutto a posto, no? Certo, da noi è tutto troppo caro… chissà perché ?!? Magari perché pretendiamo condizioni dignitose, tutele e rispetto per il lavoro?

Ma a Ponte Tresa o in Italia in generale, nessun problema: basta ignorare e il gioco è fatto. Complimenti a noi, veri sostenitori della ‘tratta moderna’ degli esseri umani!

Parole che hanno subito trova dure reazioni sempre su Facebook.

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