RADIO COMOZERO

Ascolta la radio
con un click!

Foto di Michal Jarmoluk da Pixabay
Attualità

“Nelle aziende comasche quei patti imposti ai dipendenti sono ricatti. Come nei campi di cotone dell’800”

Un nuovo tema (fortemente critico) si affaccia sul mondo del lavoro in provincia di Como: i cosiddetti Patti di stabilità nelle aziende, secondo Biagio Carfagna (Responsabile Uiltucs Como) e Dario Esposito (Coordinatore Uil Lario) “imposti unilateralmente ai dipendenti, il cui unico, cinico, scopo è quello di blindare il rapporto di lavoro e impedire le dimissioni”.

“Il gioco del ricatto viene così costruito – si legge nella nota diffusa oggi, martedì 28 ottobre – il lavoratore partecipa a un corso, preventivamente non gli si chiede nulla né di nulla lo si informa. A corso effettuato gli si impone di firmare un patto di fidelizzazione per non recedere dal rapporto lavorativo. C’è di più: a chi osa chiedere di recedere da queste condizioni insostenibili, vengono minacciate pratiche di risarcimento danni, persino in presenza di oneri sostenuti dall’azienda come corsi professionalizzanti o legittime assenze previste dalla legge. In altri casi viene imposto il patto senza alcun corso”.

“Il fine? – prosegue la nota Uil – Evitare anche in questo caso che il lavoratore possa scegliere una collocazione presso altre aziende. Questo sopruso si concentra drammaticamente nei settori dei servizi, dove la precarietà è già sistemica: Turismo, Ristorazione, Vigilanza Privata, Socio Assistenziale e Pulizie. In queste aree, dove i lavoratori sono già costretti a subire turni massacranti che cancellano il diritto fondamentale alla vita privata, alla famiglia e all’assistenza dei propri cari, si aggiunge un ulteriore livello di oppressione”.

Schierandosi al fianco dei lavoratori, il sindacato comasco afferma anche che “questi patti coatti non hanno valore legale. Chiediamo l’immediata cessazione di ogni forma di ricatto e siamo pronte a intraprendere azioni legali a tutela della libertà e della dignità professionale di ogni lavoratore vessato”.

“Basta con i ricatti. La Uiltucs Como è pronta a denunciare i patti di stabilità forzati che azzerano la libertà dei lavoratori comaschi – rilancia Carfagna – Non ci tiriamo indietro, difendiamo e difenderemo i lavoratori dall’ennesimo atto che danneggia la libertà delle lavoratrici e dei lavoratori”.

Dario Esposito aggiunge: “A oltre 50 anni dallo Statuto dei Lavoratori ci troviamo a metter mano a situazioni degne dei campi di cotone di inizio 800. La UIL non può tollerare che i lavoratori diventino ostaggio di scelte imposte”.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Potrebbe interessarti:

Videolab
Turismo