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“Pagare in nero? No, thanks”. Test sull’onestà (totale) dei gestori di B&B comaschi

Su queste pagine, abbiamo spesso fatto riferimento al business sommerso di B&B e case vacanza che si macchiano di illeciti amministrativi. L’amministrazione comunale è già a caccia chi non è in regola e i primi risultati vedrebbero, principalmente, tasse di soggiorno non versate.

B&B: QUI TUTTA L’INCHIESTA

Noi, a nostro modo, abbiamo voluto testare l’onestà (a campione, s’intende) di chi affitta camere e Bed and breakfast in città. Per prima cosa abbiamo creato un ipotetico turista anglofono, Rodney Ballantine (un nome inglese giustapposto alla marca di un celebre whisky scozzese).

Rod sta cercando un alloggio per tre notti (durata media di permanenza a Como) per un soggiorno romantico con la propria fidanzata. Ha selezionato cinque papabili strutture, per disponibilità e tipologia. Con perfetto accento inglese, ha chiamato i gestori, avanzando una proposta in grado di trascendere anche le più alte barriere culturali: pagare il soggiorno completamente in nero. Il gestore evita tasse e Rod ottiene uno sconto. A “win-win situation” insomma.

Il primo tentativo ricade su un B&B nella zona di Como Borghi. Rodney cerca una stanza dal 24 al 26 di settembre. La struttura ha disponibilità tra i 70 e 90 euro a notte. Chiediamo di pagare tutto in contanti, in cambio di uno sconto. “That’s not possible” ci dice la titolare, ridendo e specificando che se prendono solo pagamenti in contanti è perché sono una struttura piccola, non per evadere le tasse. Peccato, Rodney dovrà provare a frodare il fisco altrove con un secondo bed and breakfast vista lago.

Anche qui la disponibilità c’è, con 105 euro a notte. Chiediamo di pagare in contanti sollevando la titolare da qualsiasi onere fiscale ma la nostra imbarazzata interlocutrice ci spiega che emettere una ricevuta fiscale è obbligatorio.

Avanti quindi con altri due alloggi appena fuori dalla città murata. Le risposte si assomigliano: “I will make a receipt and I want to make a receipt” ossia un chiarissimo “Dovrò fare una ricevuta e voglio fare una ricevuta“.

Facciamo un ultimo tentativo con un B&B che guarda la città murata dall’alto di una collina. Solita richiesta per disponibilità e tipo di camera e solita domanda sfacciata: pagamento in contanti, in nero, non tracciabile. La signora, che dice di parlare un inglese limitato risponde però in maniera cristallina: “I want to pay taxes”.

Davanti alla fondamentale onestà dei cinque gestori, Mr Ballantine e signora dovranno accontentarsi di un prezzo pieno, con tasse annesse.

L’articolo che avete appena letto è stato pubblicato su ComoZero settimanale, in distribuzione ogni venerdì e sabato in tutta la città: qui la mappa dei totem.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

2 Commenti

  1. Meno male !
    Sono contenta che questi Comaschi abbiano ottemperato alla legge !
    Speriamo che evasori latenti si facciano un esame di coscienza ….. ; perchè di evasori ce ne sono anche a Como , eccome ; ma c’è anche la m…a ! Ci dovrebbero essere tanti ‘falsi inglesi’ al lavoro non solo nei B&B …….

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