Assume contorni veramente incredibili quanto accaduto mercoledì scorso nel Canton Zurigo, in Svizzera, ma emerso nei dettagli soltanto in queste ore. Un 38enne cittadino tedesco, di cui ancora non sono state diffuse le generalità, ha rapito il responsabile a livello federale delle vaccinazioni, Christoph Berger, ma è poi finito ucciso dai reparti speciali della polizia. E’ accaduto nella cittadina di Wädenswil, come detto nel Canton Zurigo. Con il rapitore è morta anche la sua compagna, una 28enne svizzera.
Il rapimento si sarebbe consumato il 31 marzo precedente, con il responsabile delle vaccinazioni tenuto prigioniero sotto la minaccia di un’arma per tutta la giornata, prima di essere poi rilasciato. Da quel momento sono però partite le indagini della polizia che ha rintracciato l’autore del rapimento lo scorso mercoledì.
Ignoto, almeno a livello ufficiale, il movente che avrebbe portato al sequestro ma secondo il media locale Tages-Anzeiger, il tedesco autore del rapimento nel febbraio sarebbe stato in affari con un convinto sostenitore delle teorie terrapiattiste, diffondendo anche via social teorie cospiratorie sul Covid. Secondo i giornali svizzeri, le convinzioni in merito ai vaccini avrebbero avuto un ruolo decisivo nella scelta della vittima anche se pare che l’uomo poi ucciso dalla polizia avesse anche problemi finanziari legati ai prestiti contratti per fondare una startup.
Come riferisce anche il quotidiano italiano Repubblica, inoltre, il rapitore “oltre a sostenere tesi No Vax, era un terrapiattista, ovvero un aderente al movimento Flat Earth, che contesta la tesi secondo cui il nostro pianeta sia un globo. E che sostiene, tra le altre cose, teorie complottiste quali la negazione degli attentati dell’11 settembre, la produzione artificiale dei terremoti e la presenza degli alieni tra di noi. L’uomo poteva contare su una rete di complicità, almeno in Svizzera. Un suo presunto complice, pure lui terrapiattista e noto per aver partecipato a manifestazioni No Vax, è stato arrestato nella città di Zugo”.
