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Non più “lager”: via il filo spinato anti-migranti al Valmulini

Don Giusto della Valle, lo scorso dicembre, aveva evocato addirittura l’immagine di un campo di concentramento nazista. Un eccesso per scuotere qualche coscienza, probabilmente, ma di certo quel filo spinato issato sulle inferriate dell’autosilo Valmulini era malamente evocativo. La blindatura degli ampi locali al piano terra, sul retro della struttura comunale, era scattata poco giorni prima dell’uscita del sacerdote di Rebbio, in coincidenza con il trasferimento al centro Cardinal Ferrari della quarantina di migranti che avevano occupato l’area con tende e coperte di fortuna.

Inutile dire che il metallo appuntito e minaccioso aveva suscitato polemiche e contrarietà ben oltre il solo don Giusto, tanto che il 4 gennaio successivo fu l’assessore alla Viabilità di Palazzo Cernezzi, Vincenzo Bella, a garantire che da lì a poco il filo spinato (pensato come misura temporanea) sarebbe stato eliminato in favore di pannelli piani e “aculei”. Ebbene, la promessa è stata mantenuta: come si vede dalle foto, la corona di spine che sovrastava le griglie è stata completamente eliminata, sebbene non ancora sostituita da altro materiale. Non che l’aspetto complessivo di quella porzione di fabbricato – tanto ampia quanto inutilizzata – sia granché migliorato, ma è fuori di dubbio che la suggestione minacciosa precedente sia quantomeno scemata. E, nel frattempo, il Comune ha ottenuto quanto desiderato: di migranti, in quei locali, non ve ne sono più.

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