Scuole, spazi aggregativi e servizi alle famiglie: argomenti fondamentali nella Como di oggi, dove proprio su questi temi ci si è spesso confrontati e su cui politici e cittadini si sono apertamente scontrati. Dalla mancanza di luoghi di aggregazione per i più giovani e non solo, alla chiusura tra mille polemiche di alcuni istituti come la scuola elementare di via Perti, alla materna di via Volta sancite dal sindaco Alessandro Rapinese.
E proprio su questo delicatissimo terreno si è concentrato il focus organizzato questo pomeriggio da Nova Como, la neonata associazione culturale che ha come obiettivo quello di promuovere un dibattito aperto e costruttivo su temi centrali per la città. Il Presidente Vincenzo Falanga, affiancato dalle Vicepresidenti Teresa Minniti e Maria Massara hanno fatto gli onori di casa – luogo dell’incontro lo Spazio Diaz – all’evento dal titolo “Como ti vorrei: scuole, spazi aggregativi e servizi alle famiglie”.
In sottofondo – nonostante le smentite dei diretti interessati – non si può non vedere e pensare a movimenti in vista delle elezioni 2027 da parte di Nova Como. In ogni caso bocche cucite ma solo un generico riferimento alla volontà di “fare qualcosa per la città. Obiettivo primario è vedere come i comaschi potranno valutare il nostro impegno per migliorare insieme. Quello che verrà, lo si valuterà. Nessun pensiero elettorale”, dice Falanga.
Il dibattito si è poi concentrato sui temi oggetto dell’incontro.
Scuola – Il punto di partenza è stata la decisione, contestata da più parti, del Comune di Como di chiudere le scuole “L. Carluccio” e “N. Sauro” e il progetto di accorpare, nei prossimi anni, altri plessi. Il tutto per arrivare a intervenire su otto plessi per mettere in essere un accorpamento degli istituti e una razionalizzazione dell’offerta. Una situazione critica – come spiegato dalla vicepresidente Minniti. “In base a cosa si è deciso che il costo per gli interventi necessari era eccessivo? E in base a cosa si è detto che ci sono edifici pericolanti in alcuni casi. Tutti noi teniamo ai nostri bambini”, chiude Minniti.
Chiaro Angelo Orsenigo, consigliere regionale del PD. “In Regione ne abbiamo parlato. Personalmente non posso non dire come siano state dette delle vere e proprie menzogne nella delibera comunale presa. Abbiamo indetto una commissione ad hoc in Regione proprio su tale argomento. Commissione in cui il sindaco ha fatto un vero e proprio teatrino – dice Orsenigo – Un sindaco che ha attaccato i genitori presenti, sbugiardandoli, mancando loro di rispetto. Nel piano del sindaco non c’è alcuna razionalizzazione. Inoltre la decisione comunale non ha nulla a che fare con la normativa. Noi ci siamo, andiamo avanti”.
Categorico Vincenzo Falanga. “Non c’è una visione generale della città. Como è chiusa in se stessa. Dove si governa volano insulti, ad esempio verso i genitori definiti “pappemolli” e verso i consiglieri comunali che vengono presi a male parole. Attendiamo ora l’esito del ricorso che arriverà a breve”, dice Falanga.
Spazi aggregativi – “Lo stallo nei lavori dei giardini a lago è solo un esempio – spiegano Minniti e Falanga – Ma non solo, molti genitori non sanno dove far giocare all’aria aperta i bimbi. Tanti quartieri non hanno aree giochi o in altri sono vetuste e non curate. Ci piacerebbe poter partecipare nelle gestione degli spazi aggregativi”. Un’introduzione che ha lasciato lo spazio all‘avvocato Lorenzo Spallino per parlare del futuro. “Ci vuole un approccio differente. La città è sempre meno attrattiva, senza programmazione sociale, votata ai servizi e vecchia. Siamo in una città che chiude gli occhi su diversi temi, come lo stadio e non ci si rende conto che in città ci sono 80mila persone”.
Sport – Focus sulla mancanza di impianti, dalla piscina, al palazzetto di Muggiò, sono alcuni dei punti di partenza. “Siamo fermi al palo”, dice Falanga. E Stefano Molinari (Presidente provinciale FdI) è stato chiaro. “Abbiamo a che fare con un sindaco ostile su tutto. Un tempo avevamo impianti all’avanguardia, oggi abbiamo una delle peggiori città italiane in tema di strutture sportive. Bisogna investire. Anche sul bellissimo progetto sulla cittadella dello sport di Muggiò siamo in attesa. E poi chi ne potrà godere e a che costi?”.
“Il dialogo è a zero. Il sindaco decide da solo mentre il dialogo sullo sport come su ogni altro tema è fondamentale – ha detto Marco Galli (ex assessore allo sport e al verde, FI – Follia chiudere Muggiò, ad esempio. C’erano si criticità ma obiettivo era manutenerla in attesa di un progetto ad hoc. Progetto che era arrivato ma che poi è stata gettata nel cestino. E ora siamo qui a parlare del tempo mancato. Mi auguro che ci sia un orientamento differente magari su altri progetti come il palazzetto”.
Giovanni Dato della pallanuoto Como presente in sala ha chiarito come ci siano “tante cose incredibili. Potevamo essere nella nuova piscina da oltre un anno – ha detto – E ora? Cosa ne sarà di questo fantomatico progetto. Noi adesso giriamo in diverse piscine per ovviare alla mancanza di spazi. Insomma la situazione è molto critica
“Più di 40 milioni di avanzo in Comune. Ciò che manca non sono le risorse ma una visione ampia, un’idea di come potrà essere la nostra città”, ha detto in chiusura Vincenzo Falanga che sullo stadio dice “dovremmo fare assemblee cittadine per discutere del progetto perché ormai è forse tardi ipotizzare un impianto fuori”.