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Turismo su Lago di Como, i numeri (quasi mostruosi) di un boom senza freni: arrivi, case vacanza, occupati

Numerosi gli spunti emersi dalla XXI Giornata dell’economia, appuntamento nel quale oggi a Lariofiere la Camera di Commercio Como-Lecco ha presentato il Rapporto statistico annuale e ha proposto chiavi di lettura delle dinamiche in atto, dei punti di forza e delle criticità dell’economia locale.

Uno dei temi chiave, l’evoluzione del comparto turistico, in piena ripresa. Ecco alcuni spunti emersi dalla mattinata di studi e presenti nella relazione elaborata dall’Ufficio Studi e Statistiche della Camera di Commercio di Como – Lecco: nell’intero territorio lariano il numero di imprese e di unità operative del settore si è ulteriormente ampliato fino a sfiorare il 9% del totale (e il 10% con riferimento agli addetti).

Gli operatori, autonomi e alle dipendenze, sono aumentati nell’ultimo anno nella misura del 13,5%, con un balzo più evidente nel comparto alberghiero– ricettivo (+29,6%) rispetto a quello della ristorazione (+11,2%).

La crescita, secondo la relazione, “sarebbe potuta risultare ancor più consistente, se non fosse stata frenata da difficoltà di reperimento di personale, in molti casi a seguito di un’insufficiente presenza di manodopera sul territorio: una carenza in parte riconducibile alla mancanza di continuità dell’attività lavorativa. Una caratteristica, questa, strutturale nel settore turistico lariano (ancora condizionato da elevata stagionalità) e un elemento che rende il posto di lavoro meno attrattivo, soprattutto a seguito della riduzione dei tempi per beneficiare delle indennità previste per i lavoratori stagionali”

Circoscrivendo l’analisi al solo comparto ricettivo – alberghiero ed extra-alberghiero – un dato di particolare rilievo riguarda l’espansione della sua offerta nel corso dell’ultimo periodo, dopo la frenata dovuta alla pandemia. Il 2022 registra, rispetto al 2019, un aumento del 2,3% in termini di posti letto nelle strutture alberghiere, con un incremento ancor più significativo in quelle di livello più elevato (4 e 5 stelle), pari al 4,5%.

L’offerta delle strutture ricettive alberghiere rimane fortemente polarizzata nell’area e nel ramo del lago comasco, rispetto a quello lecchese. In grande espansione, sempre nell’ultimo biennio, l’offerta ricettiva nelle strutture extra-alberghiere: in complesso c’è stato un aumento dei posti letto pari al 13,2% (rispetto al 2019), con un’intensità superiore negli agriturismi (+22%) e nelle diverse tipologie di alloggi in abitazione (+32%).

Dopo il rimbalzo post pandemia, registrato nel 2021, anche la domanda turistica è sensibilmente aumentata nel corso dell’anno successivo; nel 2022, infatti, il flusso turistico è cresciuto in maniera esponenziale sia in termini di arrivi (addirittura +67%) che di presenze (un notevolissimo +18%); queste ultime, hanno sfiorato la soglia stellare dei 5 milioni di notti trascorse in loco, con una ricettività extra-alberghiera (campeggi, b&b, alloggi privati, ecc.) superiore a quella alberghiera (rispettivamente 2,6 e 2,3 milioni di presenze). Un balzo notevole della domanda turistica, però totalmente ascrivibile alla componente straniera (+45% le presenze), in grado di compensare ampiamente la flessione di quella italiana (-31%). Con una quota decisamente elevata di stranieri (quasi l’80%), il turismo lariano si conferma nelle posizioni di vertice in Italia per il suo grado di apertura internazionale.

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