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Como, giardini a lago: cantiere ancora in alto mare dopo 14 mesi. “Dov’è finito Superman?”

Dubbi e perplessità sorgono da più parti, partendo dal presupposto che nessuno si erge a ingegnere o architetto pare del tutto evidente a oggi, 20 marzo, che assai difficilmente il prossimo 24 aprile il cantiere per i nuovi giardini a lago sarà concluso. I lavori portati avanti, d’altronde, sono arrivati a poco più della metà, dopo essere partiti lo scorso 15 febbraio 2024 e aver già goduto di una sostanziosa proroga.

Sembra pressoché impossibile la consegna dei lavori finiti il prossimo 24 aprile, data segnata negli atti ufficiali a inizio gennaio quando già il taglio del nastro era stato spostato di 74 giorni rispetto alla scadenza originaria del 9 febbraio scorso (qui tutti i dettagli).

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Andando oltre le perplessità legittime di chi passa e guarda il cantiere (qui anche l’intervento di un lettore) sembra, stando al diverse voci che circolano in Comune e in altri palazzi amministrativi e arrivate in redazione, che un nuovo slittamento sia ormai probabile.

Di quanto? Per quanto tempo? Solo futuri atti ufficiali potranno stabilirlo ma vista la tempistica precedente, cioè appunto lo slittamento annunciato a inizio gennaio rispetto alla scadenza del 9 febbraio, non è improbabile, andando per deduzione, che nei prossimi giorni qualche novità venga messa nero su bianco a Palazzo.

Certo non si tratta ancora di certezze scolpite nella pietra ma intanto la situazione del cantiere per i giardini a lago, come sottolineano i beninformati: “E’ lì da vedere e facile da capire”. Ironia della sorte, a una manciata di centimetri di distanza il cantiere del lungolago (certo, dopo 17 angoscianti anni) è a un passo dall’essere concluso.

Intanto è polemica politica, con una nota del consigliere di Svolta Civica Vittorio Nessi.

Il cantiere dei Giardini di Ponente, uno dei luoghi più belli di Como, rischia di restare aperto per tutta l’estate (e forse anche oltre), offrendo a cittadini e turisti uno spettacolo a dir poco deprimente mentre i bambini non hanno verde in città.

Altro che Superman, la verità è che Rapinese, dopo aver promesso la conclusione entro due mesi, non riesce neppure a portare a termine le opere ereditate dall’amministrazione Landriscina. Dov’è finito l’uomo del fare?

Venga in aula ad aggiornare il Consiglio sul reale avanzamento delle opere, senza nascondersi, come fa sempre, dicendo che è colpa degli altri.

E anche il segretario cittadino di Forza Italia Davide Gervasoni ha diffuso una nota:

Giardini a Lago: ennesima proroga, ennesimo fallimento della Giunta. I cittadini meritano risposte certe!

Ancora una volta, i cittadini di Como si trovano di fronte alla ormai quasi certa ennesima proroga per il completamento dei lavori ai Giardini a Lago. Dopo mesi di ritardi, l’amministrazione comunale continua a navigare a vista senza fornire date certe sulla riapertura di uno dei luoghi più importanti della nostra città, strategico per un contesto territoriale a forte vocazione turistica. Un pessimo biglietto da visita, con la bella stagione ormai alle porte.

Quella che doveva essere un’opera da concludere in tempi ragionevoli si è trasformata in un cantiere senza fine, con una gestione che lascia più di un dubbio sulla capacità della Giunta e del Sindaco di garantire tempi certi. Il termine attualmente previsto per fine aprile è ancora una volta in bilico, e la mancanza di trasparenza non fa che alimentare la frustrazione di residenti e commercianti.

Forza Italia chiede quindi all’amministrazione di smettere di nascondersi dietro vaghe promesse e di fornire immediatamente un cronoprogramma dettagliato e vincolante per la conclusione dei lavori. Como e i suoi cittadini non possono più tollerare questa gestione inefficiente e l’assenza di risposte chiare.

È ora di passare dalle proroghe ai fatti!

Davide Gervasoni
Segretario cittadino di Forza Italia

Nel pomeriggio ha diffuso un comunicato anche il Pd, con le firme dei consiglieri comunali Patrizia Lissi e Stefano Legnani.

Con l’arrivo della bella stagione, la città di Como rischia di vedere uno dei suoi luoghi più belli e frequentati chiuso per lavori, chissà ancora per quanto tempo. L’Amministrazione non ci venga a raccontare la solita favoletta, affermando che non dipende da lei. Facile prendersi meriti quando le cose vanno bene e scaricare la colpa sulle aziende quando i lavori sono in ritardo. C’è sempre una responsabilità politica. L’assessore al verde Bodero Maccabeo si prenda le proprie colpe, tanto più che in questo caso si trattava solamente di realizzare un’opera ereditata dalle Amministrazioni precedenti, e renda conto dei ritardi e dello stato di avanzamento delle opere. I cittadini meritano efficienza e informazioni chiare.
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