Sarà anche abusato, come termine, ma tra gli esercizi commerciali di Ponte Chiasso affacciati su via Bellinzona spira davvero aria di rivolta. E se i problemi citati sono molti – da un degrado diffuso del quartiere alla sensazione di abbandono eterno da parte della politica – uno su tutti spicca in maniera quasi virulenta: i parcheggi.
In particolare, ad accendere gli animi dopo molte promesse ascoltate durante la recente campagna elettorale e in gran parte rimaste lettera morta, in queste ore ha acceso la miccia la traslazione della fermata dei bus diretti verso la dogana. Lo spazio riservato è stato spostato giovedì scorso dall’estremità del lungo rettilineo che conduce a Chiasso alla metà più o meno esatta della strada. Perché tanta rabbia diffusa (i commercianti ascoltati sono stati numerosi stamane anche se soltanto un paio hanno accettato di registrare un video)? Perché a fronte delle numerose richieste partite dagli esercenti negli anni e nei mesi scorsi per ottenere più posti auto magari proprio a discapito della corsia gialla, quello spostamento esattamente al centro della corsia stessa è stato vissuto da molti come una presa in giro. Un tradimento. O come minimo il segnale preciso che nulla cambierà ancora a lungo.
Perché il sogno proibito, in molti negozi di via Bellinzona, è che la preferenziale verso la dogana sparisca e lasci il posto alla potenziale cinquantina di posti blu oltre a qualche stallo per carico e scarico a servizio delle attività. “Anche perché – è il ragionamento diffuso – con le auto quasi sempre posteggiate lungo quella corsia, l’utilità in termini di guadagno di tempi dei mezzi pubblici è quasi nulla. In più basterebbe attestare i pullman poco dopo piazzale Anna Frank e il gioco sarebbe fatto”.
Nei prossimi giorni non è esclusa qualche forma di protesta vera e propria nei confronti dell’amministrazione comunale, da cui ci si attende qualche segnale forte in termini di cura e pulizia maggiori del quartiere e qualche soluzione reale per il problema posteggi, aggravato anche dalla sosta dei frontalieri. Tra le ipotesi, anche quella di potenziare e magari ingrandire l’autosilo riservato ai lavoratori doganali, poco prima degli accessi all’autostrada.