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Onda di Cernobbio, Elena si piega ma non si spezza: “Non mollo. La priorità è nostra, lo dice il bando”

La saga dell’Onda, storico locale in riva a Cernobbio, non lesina nuovi sviluppi.

Dopo l’apertura della gara per l’assegnazione del contratto di locazione del bar, l’ex gestrice Elena Santoro torna a farsi sentire in un post Facebook che preannuncia le intenzioni di riscossa della famiglia, per più di quarant’anni concessionaria del locale.

“Rispondo ad una domanda ricorrente – scrive Santoro nel post – sì, eserciterò il mio diritto di prelazione sull’Onda, o ex Onda, come preferite”.

Come riconosciuto dal bando di assegnazione, infatti, il precedente concessionario dispone di un margine di preferenza sugli altri concorrenti in gara per aggiudicarsi l’immobile di proprietà del comune. In altre parole, Santoro risulterebbe, di diritto e a parità di offerta, favorita tra i candidati.

“Moltissime persone hanno cominciato a fare sopralluoghi all’Onda per poter partecipare al bando – ha spiegato Santoro a ComoZero, volendo mettere in chiaro le proprie intenzioni- e molti chiedono se il concessionario precedente può esercitare un diritto di prelazione. Facciano qualsiasi sopralluogo. Io rivendicherò il mio diritto. Non mollo”.

Santoro non risparmia cartucce anche contro l’attuale amministrazione Monti, responsabile di non aver rinnovato la concessione scaduta al termine del 2018. “L’Onda è diventato famoso in tutta la Lombardia grazie alla mia famiglia, non di certo grazie al Comune di Cernobbio. Nel 74 era solo un chiosco. Nell’89 mia madre e mio padre hanno sostenuto i lavori di espansione – rimarca l’ex gestrice  – il problema sta anche nell’arroganza e nella prepotenza con cui Matteo Monti ha affrontato la questione. Ci siamo visti levare l’Onda senza nemmeno un grazie dal Comune, dopo tutti questi anni”.

Il bando si chiuderà all’1 di luglio ed entro l’1 ottobre il locale dovrebbe tornare a pieno regime, una volta trovato un affittuario.

Le linee guida del bando ricalcano fondamentalmente quelle anticipate in una delibera risalente a marzo. Le condizioni del Comune per il futuro locatario sono:

– effettuare un periodo continuativo di apertura di dell’esercizio di almeno dieci mesi, compreso il periodo estivo
– distribuire il medesimo materiale turistico-informativo presente all’Infopoint comunale;
– assumere parte del personale con residenza nel territorio comunale di Cernobbio
– provvedere alla pulizia dei cestini in Riva durante la stagione turistica nei giorni di sabato e di domenica

Cernobbio Ph© Carlo Pozzoni FotoEditore

Sulla questione dell’assunzione di personale locale, Santoro ha sottolineato come “il bando dovrebbe includere anche la possibilità di riassumere le persone, i dipendenti e i fornitori, che con la chiusura hanno anche perso il lavoro”.

Il contratto prevede una locazione di tipo 6+6 anni al privato che presenti, in una gara a rialzo, una cifra superiore ai 55mila euro e inferiore a 75mila.

L’iter burocratico messo in moto per la corretta riassegnazione dell’Onda hanno pregiudicato la riapertura in tempo per la stagione estiva. Ciononostante, diversi eventi, tra cui la festa della Canottieri Cernobbio, verranno ospitati nel locale nel corso dell’estate.

Nel marasma burocratico, l’Onda è finito involontariamente ad essere l’epicentro di un’avvelenata diatriba politica che regolarmente ha scosso il reame luminoso di Cernobbio nei mesi passati.
Per la giunta Monti, aver sbloccato la situazione ha rappresentato infatti lo sciogliersi di un impasse che ha attirato infatti le critiche dell’opposizione capeggiata dall’ex sindaco Paolo Furgoni, candidato uscente con la lista “Con Noi per Cernobbio” sconfitta alle comunali del 2018.

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Un commento

  1. Brutte le frasi racchiuse nel virgolettato.
    Brutti gli insulti che sembrano sconfinare verso le amministrazioni precedenti.
    Da quel che leggo, senza l’Onda,Cernobbio non esisterebbe… mah, le parole si fermano in gola.
    La prelazione è un atto di cortesia se supportata da un’offerta economica adeguata e congrua nei confronti degli altri.
    Noto pure che il legislatore ha fornito per Cernobbio e solo per la nostra città l’opportunità di divenire proprietari dopo un certo numero di anni; bene, domani trasmetterò una PEC all’amministrazione comunale perché per quarant’anni ho solcato il selciato della “riva” – chiederò la proprietà…
    Le “ciance” – scriveva Erasmo da Rotterdam, servono per tenere a bada il popolo, non la legge.
    Il l’amministrazione ha operato nella sfera del giusto, difendendo tutti i cittadini contribuenti !

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