Ha ormai assunti i tratti della sfida all’O.k. Corral, in Regione Lombardia, la vicenda dell’ospedale di Menaggio. Vicenda che, come è facile intuire al di là delle dichiarazioni ufficiali, è tutt’altro che chiusa. Anzi, si avvia verso un ulteriore capitolo decisamente teso. Vediamo perché.
Punto di partenza per questo secondo tempo di partita coincide inevitabilmente con le dichiarazioni ufficiali del presidente di Regione Lombardia Attilio Fontana e dell’assessore al Welfare Guido Bertolaso, con quest’ultimo che fu il primo a parlare esplicitamente di una chiusura del Pronto Soccorso e di una trasformazione del presidio menaggino in struttura per cronici, delegando le urgenze all’ospedale privato di Gravedona.
Ebbene, ieri, a margine del consiglio regionale, Fontana ha dichiarato che su Menaggio “è stata creata una tempesta in un bicchiere d’acqua”; ma nello stesso tempo il presidente leghista di Regione Lombardia non ha affatto accantonato l’ipotesi di una non meglio definita riorganizzazione. “Organizzare in maniera diversa è una delle ipotesi – ha infatti affermato il presidente che, come si vede nel video Mianews qui sotto, ha però escluso un potenziamento – è in corso un confronto tra i sindaci e la direzione generale. Il confronto proseguirà e alla fine prenderemo delle decisioni”.
Insomma, che qualcosa cambierà nel presidio centrolariano è pressoché sicuro. Resta solo da vedere quando e in che modo.
Passando a Bertolaso, due giorni fa ha affermato: “Nulla cambia rispetto alla situazione attuale e ogni eventuale futura decisione sarà concertata con i rappresentanti del territorio”. Anche qui, di fatto, è stata solo rinviata una eventuale riorganizzazione. Ma non esclusa. E c’è di più.
Innanzitutto, secondo quello che abbiamo potuto ricostruire, il tema dell’ospedale di Menaggio è finito anche al centro di una riunione di maggioranza in Regione dopo il consiglio di martedì. E, presente ovviamente Fontana con diversi assessori (ma non il comasco Alessandro Fermi), il clima sarebbe stato tutt’altro che disteso e sereno sul caso comasco. La maggioranza di centrodestra e il presidente si sono trovati d’accordo su due cose: innanzitutto nel dire no la richiesta dell’opposizione di discutere d’urgenza la mozione presentata dal consigliere Pd Angelo Orsenigo per chiedere certezze sul rilancio dell’ospedale di Menaggio (bocciatura avvenuta stamane); e poi altro fronte compatto sulla preparazione di una contro-mozione, ancora da scrivere, per fissare nero su bianco la linea politica di maggioranza.
Il punto, però, è che su questo secondo documento in arrivo da parte del centrodestra, ancora una volta i due consiglieri regionali comaschi di maggioranza che più di tutti si sono battuti contro ogni ridimensionamento dell’ospedale di Menaggio, ossia Sergio Gaddi (Forza Italia) e Anna Dotti (Fratelli d’Italia) – qui le loro posizioni – nel corso del vertice hanno chiaramente ribadito anche a Fontana che mai voteranno testi che non siano un chiarissimo impegno a salvaguardare, se non a rilanciare, il presidio centrolariano. Una ‘cocciutaggine’, se ci si passa il termine, che pare abbia indispettito Fontana e non poco.
Tornando anche sul perché sia stata bocciata in aula l’urgenza per chiesta dal Pd per la sua mozione, Sergio Gaddi ha sostanzialmente ribadito che nessun passo indietro sarà compiuto sulla difesa di Menaggio: “E’ una questione di realismo e concretezza, perché la maggioranza ha necessità di qualche giorno per la presentazione di un documento condiviso con tutti i consiglieri regionali del territorio nell’interesse dell’ospedale – ha affermando spiegando il no alla richiesta dell’urgenza della minoranza – Un testo che ci sarebbe stato impossibile predisporre oggi in poche ore. Quindi arriveremo al dunque durante la prossima seduta, quando le carte saranno sul tavolo e, per quanto mi riguarda, ovviamente voterò per la garanzia della piena operatività del pronto soccorso”.
Naturalmente all’attacco invece, il consigliere regionale del Pd Angelo Orsenigo, sul voto con cui la maggioranza di centrodestra in consiglio regionale ha votato per non ammettere alla discussione urgente in aula la mozione a tutela dell’ospedale di Menaggio.
“I consiglieri di Fratelli d’Italia, Lega e Forza Italia, inclusi i rappresentanti territoriali lariani, hanno votato per non ammettere alla discussione la mozione che ho presentato in questi giorni ritenendola ‘non urgente’ e smentendo platealmente una sintesi trasversale trovata nella giornata di ieri con i colleghi comaschi – dichiara il consigliere regionale del Partito Democratico, Angelo Orsenigo, proponente dell’atto.
“Affermare che la mozione non è urgente equivale a dire che le preoccupazioni di cittadini, sindaci e territorio non meritano l’attenzione immediata del Consiglio regionale della Lombardia – continua Orsenigo – Il sorprendente sviluppo arriva dopo giorni di acceso dibattito, a seguito delle gravi affermazioni dell’assessore Bertolaso, poi smentite con una clamorosa retromarcia. C’era bisogno di certezza attraverso un atto ufficiale e invece non c’è stato nulla di tutto ciò. La mozione del PD puntava a sancire due impegni precisi: un pronto soccorso potenziato e un percorso per riportare l’Erba-Renaldi alla piena operatività. Due impegni indispensabili e urgenti: una direzione per la quale io stesso, anche in aula, mi sono messo a disposizione per trovare l’intesa bipartisan più ampia possibile. Intesa che non c’è stata. Complici le fortissime pressioni del Presidente Fontana, arrivato in aula proprio al momento voto, sui consiglieri della sua stessa maggioranza”.
“Mi auguro che, in futuro, si converga con i colleghi comaschi su azioni concrete che mettano al centro il bene delle comunità coinvolte. Altrimenti rischiamo che si spendano tante parole di impegno e solidarietà, al netto di pochissimi fatti ufficiali. Sappiamo che le parole senza fatti, d’altronde, sono chiacchiere, e i cittadini lariani ne hanno avuto abbastanza – conclude Orsenigo – Ribadisco il mio impegno totale perché l’Erba-Renaldi torni a servire pienamente il territorio”.
10 Commenti
date qualche psicanalista/psichiatra di supporto a questi consiglieri, tanto pagheremmo comunque noi; chissà che non arrivino miracoli
Fermi atteggiamento da furbetto del quartierino per non entrare in contrasto con il suo capo Fontana , non era ufficialmente presente sicuramente era a tagliare il nastro in toilette
Dov’era “il sindacalista del territorio “, dov’era quello che non perde occasione per strombazzare la sua vicinanza al territorio?
Interessante. Gaddi e Dotti hanno votato “no” alla mozione d’urgenza nella speranza che le acque si chetino? E Fermi, non c’è nell’elenco? È talmente evanescente la sua presenza da essere dimenticato? O era affaccendato nello straordinario successo del ripopolamento del lavarello nel lago e quindi era assente giustificato? Forse sarebbe meglio che gli affezionati elettori di questi personaggi gli facciano perdere l’appoggio. Quando la cadrega vacilla, si comincia a fare l’interesse di chi ti vota e non eseguire supinamente gli ordini delle segreterie dei partiti che appoggiano Fontana e la sua imbarazzante Giunta e non gli interessi del territorio lariano.
Fermi è un assessore ed in quanto tale può votare in giunta ma non in consiglio … è l’abc del funzionamento delle pubbliche amministrazioni
Ha ragione. Me ne ero dimenticato. È in Giunta. L’ha ribadito Bertolaso quando ha spiegato che la comunicazione è stata data solo ora per evitare la performance elettorale nel nostro Assessore all’Università. A proposito, ma le Università sono di competenza delle Regioni?
Grande imbarazzo dei politici di destra locali costretti ad una presa di posizione per non essere spernacchiati dagli elettori.
Ma quando l’ospedale veniva smontato pezzo dopo pezzo dove erano? Quali erano le loro battaglie? Stavano zitti perché erano d’accordo?
La posizione di Fermi è spassosissima. Starà pensando alla riorganizzazione dell’ospedale e a quale nastro tagliare…
Stiamo attenti, conosco benissimo la politica dei palazzi di trentatré piani, i Sindaci devono essere determinati per essere determinati. Àltrimenti crollerà tutto. Il milanese che arriva dai Castelli romani, mai fidarsi. Bisogna fare muro contro questi personaggi. Se ne tornino a casa loro. Il Pronto Soccorso NON si tocca, anzi deve essere potenziato.
FERMI non era presente!
Impegnato al taglio di qualche nastro? HA A SAPERLO…