Era stato annunciato in una affollata conferenza stampa alla fine il 27 novembre scorso, ora il ricorso al Tar di Milano da parte della Pallanuoto Como guidata da Giovanni Dato è realtà. Dal 7 dicembre scorso, per la precisione. Al centro dell’imminente battaglia legale, la concessione del centro di viale Geno alla Como Nuoto per la gestione dei prossimi anni.
Sconfitta per pochissimo, ora la Pallanuoto Como va all’attacco. E al Tar della Lombardia di Milano chiede l’annullamento: del provvedimento a firma del Dirigente del Settore Patrimonio e Demanio del Comune di Como datato 12/11/2018 con il quale è stato dato avviso dell’avvenuta aggiudicazione alla Como Nuoto; della gara per la “concessione d’uso del compendio di Viale Geno n. 14″; della Determinazione del Dirigente del Settore Patrimonio e Demanio del 5 novembre scorso, “non trasmessa alla ricorrente”, con la quale la gara è stata definitivamente aggiudicata alla Como Nuoto; e di ogni altro provvedimento presupposto, connesso o conseguente.
In particolare: dei verbali delle sedute pubbliche/riservate del 10-12-24-27 e 27 settembre 2018; nonché, in via subordinata, dell’articolo 7 del “bando di gara per l’assegnazione “nella parte in cui non ha previsto l’apertura delle offerte tecniche in seduta pubblica, nonché di ogni altro atto o clausola della lex specialis, ancorché non conosciuti, con cui non è stata prescritta l’apertura in seduta pubblica delle buste contenenti le offerte tecniche.
Infine per la condanna, previa declaratoria di inefficacia del contratto eventualmente stipulato, al cui subentro la ricorrente (Pallanuoto Como, ndr) si rende sin d’ora disponibile, dell’Amministrazione resistente al risarcimento del danno in forma specifica mediante conseguimento dell’aggiudicazione e del contratto alla ricorrente, ovvero al risarcimento del danno per equivalente nella misura che verrà accertata, anche in via equitativa, nel corso del giudizio, oppure, in via subordinata, per l’annullamento, previa sospensione, dell’intera procedura di gara e per la conseguente condanna al risarcimento del danno nella misura che verrà accertata, anche in via equitativa e/o presuntiva nel corso del giudizio.
Il Comune, ovviamente, si è costituto in giudizio. Ora non resta che attendere l’esito della contesa.
Un commento
E quando il comune perderà vorremo vedere le dimissioni di chi ha sbagliato ed ha creato il problema con i suoi relativi costi, per i quali il comune stesso auspico intenterà causa per risarcimento alla stessa persona/e. O si resterà sempre impuniti?