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Paratie, l’unica opera realizzata è da buttare: “La scala a ventaglio sarà demolita”

Veramente infausto il destino del cantiere paratie, anche nei dettagli (se così si può dire). A dare un tocco di inevitabile surrealismo in più, se mai ce ne fosse bisogno, è Regione Lombardia che, come noto, ormai gestisce interamente in proprio i lavori, l’area e gli interventi futuri.

A dire il vero, proprio da Milano ben prima di questo 16 agosto era stata annunciata una presentazione pubblica e aperta alla città del progetto rivisto è corretto, evento che – inutile sottolinearlo – si è invece inabissato e di cui non si è vista traccia. Probabile che l’autunno ne favorisca lo svolgimento.

Per ora, quello che si sa ufficialmente è che – oltre all’unica parte già allargata, la passeggiata (ex) Amici di Como, che comunque va considerata provvisoria nel suo aspetto attuale – anche l’altro “ramo”, da piazza Cavour a Sant’Agostino, sarà ampliato in larghezza di 11 metri circa. I lavori, però, secondo quanto si è appreso dall’ultimo vertice tra Regione e Comune, partiranno non prima del 2019, dovrebbero concludersi entro il 2021 e servirà una gara europea per l’aggiudicazione alla nuova impresa chiamata a concludere l’opera.
Il 19 luglio scorso, invece, si apprende che è diventata certezza una decisione è emblematica del grande disastro che finora è stato quel cantiere (iniziato l’8 gennaio 2008, 10 anni e mezzo fa, e giunto a meno di un terzo del compimento). Ebbene, l’unico manufatto realizzato ex novo sarà spazzato via.

Lo affermano gli stessi tecnici regionali che a consuntivo dell’ispezione in loco di 28 giorni fa scrissero: “A seguire (dopo l’incontro con i colleghi di Palazzo Cernezzi, ndr) sopralluogo presso la “scala a ventaglio”, della quale è prevista l’integrale demolizione a seguito del fenomeno di distacco dal bordo del lungolago”.

Di fatto, dunque, l’unica struttura visibile del progetto appaltato una decade fa, sarà fatta a pezzi e cancellata. Quando si dice che un’opera è nata male, insomma.

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3 Commenti

  1. Giunte botta e bruni, elette per 20 anni da una solidissima maggioranza di comaschi, quindi, perché lamentarsi ? Ora con landriscina, continuazione con altro nome di costoro, quali altre meraviglie ci serberà la politica comasca?

  2. Che dire ? Si commenta da sola questa immensa incompetenza e irresponsabilità di chi ha deciso , nonostante fossero stati avvisati del progetto inadeguato , con molte criticità, naturalmente pagato dai cittadini .

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