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Parla Attilio Fontana: “Cittadella dello sport a Muggiò, Variante di Argegno, turismo, Tremezzina. Vi dico tutto”

Dopo l’estratto relativo alla cittadella dello sport a Muggiò, pubblichiamo l’intervista integrale al presidente di Regione Lombardia, Attilio Fontana, apparsa sull’edizione del 2 febbraio scorso di ComoZero settimanale.

“Credo che entro sei mesi ci incontreremo per firmare l’accordo di programma”. Così il presidente di Regione Lombardia Attilio Fontana ha commentato, in esclusiva a ComoZero, le parole del sindaco Alessandro Rapinese sulla riqualificazione di Muggiò.
Poi Variante della Tremezzina, sanità, turismo, questi e tanti altri i temi trattati ai nostri microfoni.

Presidente, è passato quasi un anno dalla sua rielezione. Ci faccia un primo bilancio.

È stato un anno sicuramente positivo nel quale abbiamo lavorato molto e ci siamo dedicati al raggiungimento di tanti nuovi progetti e programmi. Abbiamo approvato il primo bilancio, sicuramente in un momento difficile, senza toccare minimamente le tasche dei nostri cittadini. Le tasse non sono aumentante e abbiamo continuato a mantenere lo stesso livello di servizi erogati. In questo 2023 devo dire che la nostra regione è andata bene. Il Pil è aumentato del 5,5% negli ultimi due anni, un punto in più rispetto al resto del paese.

Passiamo a Como. Il sindaco Rapinese ha dichiarato di affidarsi molto al Pirellone per quanto riguarda la riqualifica della piana di Muggiò, intesa come parcheggio, piscina e Palaghiaccio. Cosa ci dobbiamo aspettare?
Stiamo studiando per fare un accordo di programma e cercare di dare la nostra collaborazione su un progetto ampio, con la messa a disposizione di un po’ di risorse per cercare di venire incontro alle esigenze della città.

Ci dia qualche dettaglio in più sui tempi.

È difficile dirlo. C‘è una serie di procedure da rispettare. I nostri uffici stanno studiando e dovranno preparare relazioni e di proposte di progetti. Penso che in sei mesi potremo iniziare a trovarci per iniziare a firmare l’accordo di programma.

Passiamo al turismo. La Provincia di Como è sempre più uno dei perni della regione nel settore. Ci dobbiamo aspettare degli ulteriori investimenti da parte della Giunta sul territorio?

Sicuramente. Abbiamo già fatto tanti investimenti e recentemente c’è stato un bando che era finalizzato a elevare la competitività delle strutture ricettive, per investire e migliorare gli alberghi. Abbiamo erogato 3,3 milioni di euro a favore di aziende che si trovano in questo territorio. La nostra cifra ha creato un effetto leva con investimenti di più di 9,7 milioni. Adesso l’assessore Mazzali sta lavorando per predisporre le misure del 2024, anche per fare in modo che il turismo si possa distribuire in maniera più equa durante tutto l’anno. Credo che anche in questa direzione faremo un buon lavoro. Ma innanzitutto bisogna dire grazie agli imprenditori e ai cittadini comaschi che fanno della laboriosità e della conoscenza le loro caratteristiche principali.

Quindi le risorse per il turismo aumenteranno?

Non sappiamo ancora quali saranno le risorse che metteremo a disposizione. Probabilmente ne metteremo ulteriori a bilancio.

Parlando del lago non possiamo dimenticarci della Variante della Tremezzina, un’opera che la giunta regionale ha sempre sostenuto. A oggi non è ancora chiarissimo quando il cantiere sarà totalmente completato. Non c’è il rischio che l’opera disincentivi gli afflussi turistici esplosi in questi anni?

Credo di no. È un’opera fondamentale che, nel momento in cui verrà realizzata, darà un incremento sostanziale al turismo del lago. È una di quelle infrastrutture delle quali non si poteva fare a meno. È chiaro che tutte le grandi opere creano dei disagi. Noi abbiamo già chiesto e siamo già intervenuti anche con Anas per cercare di ridurre le problematiche per le persone che frequentano quelle strade. Cercheremo di fare in modo che ci possa essere una regolare convivenza fra l’intensità del cantiere e le necessità del traffico. È però una situazione che non può essere completamente risolta finché i lavori non saranno completati.

E a proposito di varianti, ad Argegno il consiglio comunale ha recentemente dato il proprio nullaosta alla convenzione per l’avvio alla progettazione della propria. Specificando che ora la palla passerà a Provincia e Ministero, che ne pensa?

Ho già chiesto ad Anas di inserirla nel contratto di programma. La Variante di Argegno è importantissima. Anche in questo caso bisognerà cercare di trovare un equilibrio e sarà necessario iniziare i lavori quando sarà ultimato il cantiere della variante della Tremezzina, in modo tale da evitare che ci sia un accumulo di traffico e di disagi. L’importante è che la procedura sia partita e che verrà portata avanti. Poi sui dettagli operativi e viabilistici parleranno gli amministratori locali e valuteranno se sarà possibile far convivere i due cantieri o se sarà necessario attendere la conclusione dell’uno per iniziare a quell’altro.

Quindi lei dà la benedizione alla Variante di Argegno?

Credo proprio di sì. Sono tutte opere che renderanno la viabilità più agevole e toglieranno pressione ai territori che sono compressi dal troppo traffico.

Lo scorso 15 aprile lei visitò la funivia di Pigra, auspicando una riapertura “entro l’estate”. A oggi però l’impianto è ancora chiuso.

Ho esperienza diretta su questo tema perché da cittadino di Varese ho seguito con particolare attenzione una situazione analoga in una funivia nell’alto luinese. Devo sottolineare che le procedure burocratiche amministrative sono estremamente complesse. Posso dire che in questo caso la pratica sta andando avanti e sono state raccolte le manifestazioni di interesse per cercare degli operatori che possano gestire provvisoriamente l’impianto, poiché tra due anni ci sarà un bando che metterà a gara tutti i trasporti a filo della Regione Lombardia. Dagli ultimi contatti con la Tpl (Agenzia trasporto pubblico locale che gestisce l’impianto ndr), abbiamo saputo che esiste un operatore interessato e disponibile alla gestione provvisoria: si tratta di Atm. Questo lascia sperare che la ripartenza possa essere vicina.

Chiudiamo sulla sanità. Nella Provincia di Como i tempi d’attesa sono quasi il doppio rispetto a quelli di Varese. La giunta cercherà in qualche modo di riequilibrare la situazione?

I numeri che sono stati comunicati non sono assolutamente veri. Ho dei dati che si riferiscono alla gestione di tutto l’anno e non solo a un periodo: la provincia di Como è complessivamente leggermente migliore rispetto a quella di Varese. Fatta questa premessa che non sposta il problema, la verità è che la questione delle liste d’attesa non riguarda solo la nostra regione ma tutto il paese. Lo scorso anno abbiamo contribuito a erogare un sacco di prestazioni in più. Soltanto per quanto riguarda il territorio dell’Insubria, nel 2023 ci sono state ben 30 mila prestazioni in più rispetto al 2022, grazie agli 83 milioni di euro che abbiamo messo disposizione.

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10 Commenti

  1. Sempre le stesse 20 frasi che fa girare da anni. Lo sport a Como non ha impianti per quanto riguarda le piscine ed un po’ (un poco) di soldi ed una firma (firma non inizio lavori) tra sei mesi fanno saltare una generazione di atleti. VERGOGNA !!!

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