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Pedali, bosco e bimbi a scuola nel carrellino. Marco, papà in fuga dai motori. Lo aiutiamo?

Parafrasando – con simpatia – il neonato movimento ambientalista dei Fridays For Future, si potrebbe dire che ben prima degli scioperi del clima a Como c’era “Marco For Future”. Ovvero, il papà residente a Camnago Volta che ci scrive. E che da tempo, in sella alla sua bici, si sposta con i figli piccoli di 2 e 3 anni a bordo dell’attezzatissimo (ed “ecologissimo”) carellino da casa verso le scuole. Senza inquinare, con la forza delle gambe e offrendo comunque un’immagine bellissima tra famiglia e ambiente.

Ma i disagi per chi sceglie la mobilità sostenibilea al 100% ci sono eccome, da quelle parti. E Marco li elenca puntualmente nella breve ma efficace lettera che pubblichiamo di seguito. Un testo che noi non soltanto pubblichiamo più che volentieri, ma che sposiamo in toto.

Anche se per questo singolo esempio – la cui valenza generale, però, soprattutto in questo periodo storico, è evidente a tutti – sarebbe davvero opportuno, anzi sarebbe un bel gesto di sensiblità tout-court, che le amministrazioni di Como e Tavernerio, senza alcuna polemica, pensassero a come aiutare e rendere più agevole la vita e la pedalata di chi vuole sfuggire al traffico. E quindi a valorizzare un esempio bello e significativo come questo, magari un domani foriero di sane “imitazioni”.

Di seguito, la lettera di Marco.

Buongiorno,
In questi giorni ho visto alcuni servizi che analizzavano la situazione viabilistica degli automobilisti difficoltosa nel comune di Como, anche vicino alle scuole con un assembramento di autovetture per l’entrata e uscita dalle scuole.

Volevo portare a conoscenza la mia situazione di cittadino Comasco abitante a Camnago-Volta alta esattamente in via Ticozzi. Padre di due bambini di 3 e 2 anni.

Segnalo la situazione di abbandono in cui versa questo quartiere per quanto riguarda la mobilità sostenibile. Obbligato a portare i figli all’ asilo nido e scuola materna di Tavernerio (bici e carrellino al seguito percorrendo il tratto di ex tramvia), in quanto al mattino la via Rienza in direzione Como comporta un incolonnamento di circa 30 minuti.

Non esiste la possibilità di accompagnare i figli a piedi o in bicicletta perchè la via è sprovvista di qualsiasi altro tipo di mobilità se non quella a motore.

Questa situazione di disagio si riscontra anche per altri concittadini. Qualcuno esce di casa dopo le 9.00, altri salgono da Tavernerio e poi vanno verso Civiglio.

Distinti saluti,

Marco Dal Lago

© RIPRODUZIONE RISERVATA
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Un commento

  1. Congratulazioni Marco!Aggiungo che meno male che esiste la ex tranviaria e mi associo alla vergognosa mancanza di percorsi dedicate alla mobilità ciclabile.

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