Di Matilde avevamo scritto immediatamente.
Era fine agosto quando la sua mamma, Lucia Mariani, aveva contattato ComoZero per raccontare questa storia, fatta di difficoltà ma anche di una grande forza e di un lavoro di squadra che, a partire dalla loro splendida famiglia, ha coinvolto moltissime persone e che oggi ha finalmente avuto un lieto fine.
Matilde, la sindrome di down e il diabete. Mamma Lucia: “Non lavoro per assisterla, nessuno ci aiuta”
La sindrome di Down, il diabete, la necessità di un’iniezione di insulina prima di pranzo, gli operatori della cooperativa frequentata da Matilde che non potevano (pur volendo con tutto il cuore) assumersi legalmente questa responsabilità, l’assistenza domiciliare integrata che dopo i 12 anni non è stata più garantita: una montagna che avrebbe spaventato chiunque.
Ma non Matilde, 18 anni di forza d’animo e voglia matta di uscire dal nido. E nemmeno ha spaventato i suoi genitori quella montagna.
Così, mentre rinunciava a preziose ore di lavoro per andare ogni giorno a farle quell’iniezione, mamma Lucia, insieme al marito Davide Naitana, non ha mai smesso di bussare a ogni porta possibile e immaginabile, per Matilde “ma anche per conto di tutte le famiglie che, come noi, si trovano in difficoltà e osteggiate invece che aiutate”, come ci avevano raccontato.
Finché oggi è proprio il papà a dare l’annuncio attraverso un post su Facebook: “Dopo nove lunghi mesi abbiamo raggiunto l’obiettivo tanto agognato di avere dall’ATS Como un’infermiera che faccia l’insulina a Matilde quando si reca al Cse Sociolario”.
E poi un lungo elenco di ringraziamenti, dall’Associazione Giovani Diabetici di Como ai medici che hanno seguito Matilde fino agli amici e a tutte le persone che li hanno incoraggiati e aiutati in questa lunga battaglia.
“Ci ho messo più di tutta la gravidanza ma alla fine l’ho spuntata io! – è il commento della mamma che, tra tanti nomi, vuole ricordarne uno in particolare – il dottor Angelo Selicorni, primario di Pediatria del Sant’Anna, che è andato avanti come un bulldozer finché non ha ottenuto di essere ascoltato”.
Un’amorevole armata di bulldozer, in realtà, di cui anche noi siamo felici di aver fatto parte, guidati da una ragazzina tostissima che oggi ha insegnato ai grandi che tutto si risolve, basta volerlo. Buona vita, Matilde (e grazie per averci fatti svegliare).
Un commento
Evviva …finalmente un ottima notizia !!! Buon tutto Matilde