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Petizione contro i disagi ferroviari, i pendolari aderiscono in massa: 16mila firme in pochi giorni

I disagi che i pendolari comaschi e lombardi in generale vivono quotidianamente sono ormai diventati, nel corso degli anni, una triste realtà. Con il passare del tempo si sono formati diversi comitati di pendolari – siamo a quota 13 in regione – molto attivi nel cercare di segnalare problemi e proporre soluzioni. Tra i più attivi quello della linea Como-Lecco.

E nel corso del tempo si sono formati anche gruppi facebook che giornalmente postano foto e commenti sui disservizi. Ecco allora che quando, verso fine luglio, alcuni viaggiatori esasperati hanno lanciato una petizione sul canale Change.org, dal titolo inequivocabile “i pendolari meritano un servizio ferroviario serio”, ci si attendeva un forte adesione ma non la cifra record di quasi 16mila firme in pochi gironi. Numero in costante crescita.

Ma ecco il testo e le motivazioni alla base della petizione. ( qui il link alla petizione)

“I pendolari meritano un servizio ferroviario serio: Regione Lombardia non sa più gestire i trasporti. Il livello dei disservizi sui trasporti in Lombardia ha raggiunto una situazione insostenibile.

Le continue cancellazioni dei treni, acuite dal periodo estivo, rendono la qualità di vita dei viaggiatori molto scadente. È ormai sotto gli occhi di chiunque uno stato di sofferenza del trasporto pubblico lombardo continuo, che vive punte di inefficienza nel periodo estivo e ciò è dovuto anche alla non corretta gestione delle ferie del personale da parte dell’azienda ferroviaria.

Le problematiche dei pendolari sono note alla Giunta che guida la politica regionale, più volte sollecitata con gli strumenti che legge mette a disposizione a favore dei comitati e associazioni di pendolari e viaggiatori.

Il presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana, all’inizio della consiliatura, aveva riconosciuto le difficoltà dei viaggiatori ma nel corso del tempo la sua visione e quella dei suoi collaboratori si sono dimostrate miopi e disinteressate nei confronti dei disservizi. Anche l’assessora regionale ai trasporti Claudia Maria Terzi, dapprima partita con giusto approccio nei confronti dei rappresentanti dei viaggiatori, nel corso del tempo ha abbandonato il confronto con i pendolari, disconoscendo la loro funzione sociale.

Alla luce di quanto esposto, si può solo parlare di fallimento della gestione del trasporto pubblico, nonostante gli sterili tentativi politici di usare il Covid19 e i numeri per nascondere un disagio che si misura ogni giorno a bordo dei treni.

Chi viaggia è consapevole e rassegnato per questa situazione di disagio continuo. I pendolari lombardi chiedono al Governo regionale un cambio di rotta sulla gestione e supervisione del trasporto pubblico ferroviario regionale, reale e concreto. Si tornino finalmente ad ascoltare i comitati, portatori delle istanze e dei disagi dei viaggiatori! “

 

 

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2 Commenti

  1. È doveroso firmare e protestare. La situazione del trasporto regionale è tragica. La manutenzione mal programmata del materiale rotabile ha causato soppressioni e riduzioni del numero di carrozze dei convogli con il conseguente insopportabile assembramento dei viaggiatori. Per intendersi si viaggia con la mascherina in 10 in un metro quadro. Demenziale. Il tema, tuttavia, non è solo questo. Delle tante deleghe che lo Stato ha lasciato alla Regione due sono le più importanti: la Sanità e i Trasporti pubblici regionali. Sono sufficienti 16mila firma per protestare contro le inefficienze di TreNord? Sono sufficienti le proteste per la fallimentare gestione della sanità lombarda durante la pandemia e per i disagi che ci sta causando l’abbandono della medicina del territorio? E dire che se si guardano i bilanci della Regione quando si arriva alle voci che riguardano Sanità e Trasporti si parla di cifre imponenti. Bisognerà ricordarsi di questi viaggi da “terzo mondo” quando si voterà alle Regionali e si vedranno ancora tra i candidati i signori Fontana, Turba, Fermi & C. Alla fine, il pesce puzza sempre dalla testa.

  2. Hanno ragione! È vergognoso! Ma vogliamo parlare dei curricula e delle capacità dei manager di Trenord? Con quali criteri vengono identificati e scelti? E da chi? Dalla regione???

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