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Ambiente, Attualità

“Una grande foglia di fico”. Petizione online e porta a porta, Verdi contro la terza linea del forno Acsm Agam

Prima una petizione on line dal titolo “La grande foglia di fico” e poi una raccolta di firme porta a porta per opporsi al progetto della terza linea di incenerimento, dedicata ai fanghi, pianificata da Acsm Agam. In aggiunta la proposta di utlizzare le risorse del Pnrr per spostare dal centro della città il depuratore.

I Verdi ritornano a bomba sui temi ambientali e innanzitutto non usano mezze misure per esprimere la contrarietà alla terza linea del termovalorizzatore, argomentando nel dettaglio le ragioni del no. Ecco i punti salienti che partono da una premessa strettamente collegata alla realtà.

“La Lombardia ha un’eccedenza di impianti di incenerimento, ben oltre il fabbisogno regionale, tanto da farsi carico dello smaltimento di molte altre regioni italiane che ne sono invece totalmente sprovviste e nelle quali, anche per questa ragione, la differenziata non decolla – scrivono gli ambientalisti – A Como nel 2020 la linea 2 è stata ammodernata e potenziata con consistenti investimenti. Una transizione ecologica non può permettere che se ne aggiungano di nuove”.

Un’introduzione a cui fa seguito la necessità di guardare altrove. “Ad esempio esistono già tecnologie alternative, come i bioreattori a membrane per il trattamento dei fanghi ai fini di un riutilizzo in agricoltura, logicamente annesse ad impianti di depurazione così da ridurre la quantità da trasferire negli inceneritori per essere bruciata”.

Va ricordato come il progetto di Acsm Agam preveda un investimento da 57 milioni di euro e, se tutto andrà come previsto, diventerà realtà a metà 2025. Qui tutti i dettagli del piano di Acsm Agam

I Verdi affondano il colpo fornendo ulteriori ragioni per argomentare la loro ferma contrarietà. “Dopo attenta e non ideologica valutazione del progetto esprimiamo parere negativo sulla terza linea di incenerimento dedicata ai fanghi. Una Grande foglia di fico (dal design della copertura), una grossa opportunità economica per la società promotrice, realizzata con risorse pubbliche, nonchè una scorciatoia, perchè come “ampliamento” si semplifica l’iter autorizzativo. Un bel fardello per i cittadini comaschi. Rigirando il progetto da ogni parte non si riesce ad intravedere alcun beneficio per il “pubblico”, che paga e sopporta possibili ricadute ambientali. Il progetto presentato è già esecutivo e la tempistica rivela l’intenzione di attuarlo nel più breve tempo possibile senza intoppi”.

Senza dimenticare inoltre che “la posizione baricentrica di Como, nell’ottica di riduzione dei costi da parte di Acsm Agam, è alla base della scelta di localizzazione della nuova linea per il trattamento dei fanghi provenienti anche dalle province di Sondrio, Lecco, Varese e Monza Brianza. I Comuni di queste province sono soci in Acsm Agam e per questo motivo interessati ad incrementare il flusso di fanghi in un impianto di una multiutility di cui sono soci, sia per l’ovvio risparmio rispetto ad uno smaltimento altrove, sia per i ricavi della rivendita di elettricità prodotta bruciando i fanghi”, aggiungono i Verdi (qui l’indirizzo dove firmare la petizione).

Una bocciatura alla quale, sempre in tema ambientae, i Verdi fanno seguire anche una valutazione su un ulteriore fattore impattante per la città. “Si dovrebbe invece cogliere l’opportunita del Pnrr per spostare in sede idonea il depuratore fuori dal centro città, restituendo a Como un’area centrale e strategica e risanando in termini di odori i quartieri a ovest – spiega Elisabetta Patelli presidente onorario di Europa Verde Lombardia – Fondi poi da utilizzare anche per investire nella ricerca tecnologica più innovativa e in soluzioni integrate alla depurazione”.

 

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