Pare, insomma, che in piazza Roma sia in atto una sorta di rivoluzione silenziosa. Anche se forse sarebbe più adatto parlare di ribellione per una situazione che davvero continua a non andar giù a chi in quel recinto nobile e triste alle spalle del Duomo prova a lottare contro l’oblio. Ieri abbiamo raccontato il caso di Isa Eshref e del suo ristorante in arrivo con un bastimento carico di pesce di lago. Oggi, a pochi passi dal locale nascente, è il turno della piccola insenatura della piazza, il braccio che provenendo da via Rodari si incunea a destra. Lì dal 1960, non proprio ieri, vive, lavora e si sporca le mani tra motori e coppe dell’olio, una piccola dinasty comasca: i Gavazzi. Gente che “non sei di Como se” non hai mai visto almeno una volta il loro nome sopra il garage che si apre nel buio. Poi, è arrivata la Ztl.
“Ed è stato un danno enorme – dice Sinesio a nome della family – Il lavoro è calato, altre attività hanno chiuso, la gente ormai ha paura ad arrivare fin qui: non sa se le telecamere funzionano o no, non si capisce chi può passare e chi no, ogni tanto spunta qualche proposta che poi si perde o fa solo parlare. E intanto noi siamo qui, sommersi dalla burocrazia, a tenere duro”. E a reinventarsi. Come sta accadendo da qualche ora nel loro garage.
“Premettiamo una cosa fondamentale – dicono – Per venire alla nostra attività, chiunque può accedere liberamente, senza dover chiedere nessun permesso speciale e senza prendere multe. Siamo autorizzati dal Comune a ricevere i clienti, comunicando poi la targa della vettura”. Nulla più, se non quei circa 200 fogli di Excel in compilazione da 6 anni circa. Mostri di carta e cristalli liquidi, spaventosi. Ma ora viene il bello.
Stroncata senza appello – come da chiunque ne abbia sentito parlare – l’idea abbozzata dal Comune una decina di giorni fa di aprire una ventina di posti gialli sulla piazza a “chiamata” (qui i dettagli), e visto che altre grandi novità concrete all’orizzonte non se ne vedono, ecco il colpo d’ala. “Per alcuni clienti – dice Sinesio Gavazzi – da tempo affittiamo alcuni posti auto con tariffa annuale. Ma ora vogliamo fare un passo in più”.
Ed ecco nascere il parcheggio blu dei desideri. Sempre nel ventre del garage. “Sì, ora proponiamo anche la sosta a tariffa oraria, come fosse un parcheggio blu – dice Sinesio – Possiamo farlo. Può essere una buona occasione per noi e un servizio per i cittadini. Il procedimento sarà sempre lo stesso: si entra nella Ztl senza problemi, si parcheggia (una ventina, almeno, i posti più o meno sempre disponibili in concomitanza con la normale attività dell’officina, ndr). Poi noi comunichiamo la targa, chi ha posteggiato versa il corrispettivo della durata della sosta e niente più. Le tariffe? Quelle applicate nei posti blu del centro”.
L’uovo di Colombo, in sostanza. Un parcheggio – per fare una battuta – nel luogo proibito. Eppure regolarissimo. L’uovo di Colombo, si diceva. Ma dipinto di blu.