Nonostante le più recenti notizie non siano confortanti un passo ufficiale è stato compiuto.
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Stamattina a Milano nella sede della Soprintendenza archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Como, Lecco, Monza Brianza, Pavia, Sondrio e Varese, il sindaco Mario Landriscina e il Soprintendente, architetto Giuseppe Stolfi, hanno sottoscritto l’accordo di valorizzazione relativo al “Tesoro di Como”. Ufficializzata, quindi, la volontà di entrambi gli enti di collaborare, ciascuno per le proprie competenze e risorse, per esporre parte dei reperti ritrovati durante i lavori all’ex teatro Cressoni in via Diaz.
Come sede espositiva si conferma lo spazio della ex chiesa delle Orfanelle presso il Museo Giovio, dove sono già conservate importanti collezioni archeologiche provenienti dal territorio. L’allestimento del Tesoro è previsto per l’anno prossimo.
Con l’accordo la Soprintendenza formalizza l’impegno a occuparsi della redazione del progetto scientifico museologico, fornendo indicazioni in merito alla sequenza con cui dovranno essere esposti i reperti, ai contenuti degli apparati didattici multimediali e tradizionali, alle specifiche tecniche delle vetrine o contenitori per la corretta esposizione e conservazione dei reperti.
Il Comune si occuperà dell’affidamento d’incarico di progettazione del nuovo allestimento, che dovrà avere un carattere multimediale e innovativo, e della successiva della gestione, sicurezza, conservazione e manutenzione dei reperti.
Tra gli impegni condivisi quello di ricercare e incoraggiare ogni possibile forma di collaborazione con soggetti pubblici e privati per reperire fondi destinati alla valorizzazione dei reperti e agli interventi conservativi della ex chiesa delle Orfanelle. Saranno poi concordati momenti e modalità di presentazione pubblica del patrimonio e delle attività che saranno proposte.
E’ in corso la procedura di individuazione dei tecnici professionisti a cui sarà affidato l’incarico di progettazione per il rispetto delle norme antincendio dell’edificio, compatibilmente con le risorse disponibili, che rappresenta l’inizio del processo di recupero e valorizzazione dell’intero museo.