Scoppia la polemica sui costi di spedizione per i resi Amazon. Gli Sportelli dell’associazione dei consumatori Codici stanno ricevendo segnalazioni da consumatori costretti ad anticipare le spese anche a fronte di un prodotto danneggiato e pur avendo effettuato le procedure nei modi e tempi previsti dalla norma. Il problema è legato al tipo di etichetta da applicare al pacco.
“Solitamente chi effettua acquisti su Amazon e poi effettua un reso – afferma Ivano Giacomelli, Segretario Nazionale di Codici –, riceve un’etichetta prepagata per restituire il prodotto. Nei casi che ci sono stati segnalati, al consumatore è stata inviata, invece, un’etichetta da affrancare. In questo modo bisogna anticipare i soldi, attendendo poi alcuni giorni per ottenere il rimborso. Questo comportamento solleva alcuni interrogativi sia sulla correttezza della procedura che sulla opportunità di ricorrere alla stessa da parte di un colosso dell’e-commerce come Amazon”.
“Stiamo svolgendo degli approfondimenti per capire se sono casi isolati o se, invece, rientra in una strategia, e ovviamente siamo pronti ad intervenire per tutelare i consumatori di fronte ad eventuali irregolarità. Il ricorso facile ai resi è senza dubbio un tema da affrontare ed anche noi siamo convinti della necessità che il consumatore adotti un comportamento consapevole quando effettua un acquisto – aggiunge Giacomelli – Detto ciò, è bene anche non dimenticare che ci sono delle norme da rispettare. Il diritto di recesso, ad esempio, prevede che siano rimborsate le spese di restituzione nel caso in cui il prodotto sia difettoso e coperto dalla garanzia. Non si comprende, quindi, perché un consumatore che ha ricevuto una tv danneggiata debba anticipare i costi di spedizione. È uno dei casi che ci è stato segnalato, in cui, tra l’altro, il rimborso è stato fatto sul saldo dell’account dell’utente, che quindi non lo ha potuto incassare. Lo ripetiamo, da un’azienda come Amazon ci si aspetterebbe un comportamento diverso, un supporto anche economico nella procedura di reso, con l’invio di etichette prepagate per agevolare i clienti nell’esercizio di un proprio diritto. Approfondiremo questo aspetto ed invitiamo i consumatori a segnalare situazioni simili per valutare la correttezza dell’operato della società”.
Sul proprio sito internet, nella sezione dedicata alle politiche di reso, Amazon spiega che il consumatore può cambiare idea e restituire l’articolo acquistato per qualsiasi motivo entro 30 giorni di calendario dalla data di consegna. Per alcune categorie di prodotti, come fotocamere e videocamere, dispositivi elettronici, portatili e tablet, desktop e monitor, componenti per computer, dispositivi di archiviazione e periferiche, cancelleria e prodotti per ufficio, musica, DVD e video, videogiochi e console, il consumatore ha 14 giorni di calendario dalla data di consegna per cambiare idea. La politica dei resi di Amazon non pregiudica i diritti legali e il diritto di recesso.
Il consiglio, quando si fanno acquisti online, è quello di leggere con attenzione le condizioni generali per evitare brutte sorprese. Il diritto di recesso prevede che le spese di spedizione siano sempre rimborsate, mentre quelle di restituzione sono a carico del consumatore. Se, però, il prodotto è difettoso ed è coperto da garanzia legale, anche le spese di restituzione spettano al venditore.
Tornando al caso di Amazon ed all’invio di etichette da affrancare in seguito ad una richiesta di reso, con le spese di spedizione che devono essere quindi anticipate, i consumatori possono segnalare il proprio caso all’associazione Codici telefonando al numero 065571996, inviando un messaggio WhatsApp al numero 3757793480 oppure scrivendo un’e-mail all’indirizzo segreteria.sportello@codici.org.