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Porto di Sant’Agostino, la Polizia provinciale sequestra attrezzatura ma il Tribunale annulla tutto

Si arricchisce di un nuovo e surreale capitolo la vicenda del cantiere per il porto di Sant’Agostino.

Il 12 ottobre la Polizia Provinciale di Como, a seguito di un controllo ispettivo all’interno del cantiere di Sant’Agostino, ha posto sotto sequestro un’attrezzatura galleggiante utilizzata da Sistema Marine Srl per le registrazioni dei pontili galleggianti ritenuta “priva dei requisiti di navigabilità e delle previste dotazioni di sicurezza previste”

L’azienda ha impugnato il provvedimento proponendo ricorso tramite l’avvocato Biagio Giancola di Como.

Il 18 novembre il Tribunale Penale di Como ha però accolto la richiesta di riesame, ha annullato il sequestro dell’attrezzatura e ogni atto conseguente riconoscendo il verbale elevato dalla Polizia Provinciale illegittimo per “carenza dei presupposti di legge” attestando “la non riconducibilità della struttura sequestrata alla nozione di galleggiante di cui all’articolo 136 del Codice della Navigazione”.

Il Tribunale ha condiviso le rimostranze difensive presentate dall’avvocato Giancola, evidenziando come “la mera natura galleggiante dell’attrezzatura sequestrata non le fa attribuire la caratteristica di galleggiante equiparato alle navi” come contestato dagli agenti della Polizia Provinciale che hanno elevato il verbale.

La società Sistema Marine Srl opera su tutto il territorio nazionale e nel corso della propria attività è stata sottoposta diverse volte a controlli sulle proprie attrezzature senza che gli stessi abbiano mai portato a provvedimenti come quello di Como.

La vicenda ha provocato un ulteriore ritardo sulle operazioni di registrazione dei pontili nel porto di Sant’Agostino: “Siamo comunque soddisfatti che la nostra correttezza e professionalità siano state riconosciute anche da un tribunale della Repubblica” fanno sapere dall’impresa.

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