Arriva una nuova proroga per gli spazi in versione extralarge destinati a tavolini e dehors su suolo pubblico a Como. Questa volta, il Comune ha allungato le concessioni di altri sei mesi, fino al 31 dicembre 2023, sulla scia della legge nazionale del dicembre 2020 che di fatto venne intesa come un aiuto alle attività dopo le chiusure legate al Covid. L’allungamento dei permessi scatterà previa richiesta dei locali e a patto che, oltre all’assenza di debiti con l’amministrazione, gli stessi siano in regola con il pagamento del Canone Unico Patrimoniale e della Tari sin dall’inizio dell’apertura dell’attività. Il Comune di Como specifica che “l’ampliamento dell’occupazione del suolo pubblico avvenga nel rispetto dei valori di decoro e di pulizia del territorio.
12 Commenti
Alessandro avanti così…
Il Miglior Sindaco che Como abbia mai avuto. Sono con te…
Rapinese.. quello che contrastata i poteri forti, attovagliato i soliti noti del cortile comasco.
Non è possibile!
Ma i residenti, gli architetti, i paesaggisti che tanto avevano protestato in passato dove sono finiti? Al bar con Rapinese e Cappelletti a bere un drink?
l’errore di candidatura del Centro destra ha portato all’elezione di un Sindaco di una lista civica che non ha censori politici e deve rispondere a nessuno delle sua scelte. Sulla carta un vero esempio di democrazia. nella realtà un vero esempio di mancanza di democrazia. la città soffre di una mancanza di esperienza nella progettazione a lungo termine e nella visone a largo raggio, governata come un condominio, senza sapere cosa succede in quello a fianco, e con l’amministratore che decide in nome dei condomini, senza la consultazione dell’assemblea…
speriamo solo non peggiori ma il potere fa brutti scherzi.
Visto che per bar e ristoranti le aree esterne sono diventate di fatto parte integrante della loro struttura, dovrebbero pagare per oneri occupazione suolo PUBBLICO la stessa cifra che pagano di affitto dei locali.
La pandemia è finita, facciamola finita con questi vantaggi per pochi con danno alla collettività.
Intanto hanno aperto diversi bar che non hanno spazi interni ma solo dehors. Almeno che si aumenti la tassa di occupazione…
Credo che all’invasione dei tavoli su piazze e vie vada data una drastica ridimensionata. Alcune piazze sono diventate “aree di mensa aziendale” perdendo la loro funzione storica, l’emergenza è finita e si dovrebbe tornare alla normalità anche nelle gestioni di Bar e Ristoranti. La qualità di vita in una città si misura oltre che dai “servizi”, dalle strade, marciapiedi, giardini e piante anche dalla fruibilità degli spazi e dalla loro gestione magari con più piante e fiori.
Mi sa che vederemo molti meno tavolni sparsi per la città con i vincoli ” pagamento del Canone Unico Patrimoniale e della Tari sin dall’inizio dell’apertura dell’attività
Spero che le condizioni della città includano prezzi equi e ragionevoli e vero cibo locale per i clienti e non prezzi eccessivi e irragionevoli o cibo importato di scarsa qualità. La città non dovrebbe permettere l’estorsione dei clienti sulla sua terra. Sono sicuro di no?
Meno male che l’Assessore Cappelletti, in una delle sue poche dichiarazioni, esattamente un anno fa, si era detto contrario a qualsiasi proroga per i tavolini.
Chi ha tempo, non aspetti tempo.
Meglio portarsi avanti con il lavoro.
Fra quattro anni si rivota.