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Ciliegi Como
Como, via XX Settembre con i ciliegi in fiore
Ambiente, Attualità

Quel filo rosa, a Roma battaglia identica a quella di Como: “Salvate i ciliegi dell’imperatore Hirohito. No ai soliti peri”

Sul finire dell’anno si scopre che Como e Roma sono legate dalla stessa battaglia, quella per la salvezza dei ciliegi giapponesi. Ricorderete bene la mobilitazione comasca per salvare le piante di via XX Settembre (qui tutte le cronache). Il 13 dicembre il Tar ha sospeso provvisoriamente  il provvedimento che prevedeva il taglio in attesa che gli avvocati ricorrenti entrino nel merito, trenta giorni a disposizione a partire dal giorno della decisione.

Dal punto di vista politico e amministrativo in consiglio comunale è stata bocciata la mozione delle minoranze che puntava appunto al salvataggio degli alberi. Peraltro notare come anche a Roma si metta in dubbio la scelta dei peri, che a Como andrebbero a sostituire i ciliegi di via XX (e hanno già sostituito quelli di via Aldo Moro).

E venendo alla curiosità di queste ore – poiché non si tratta d’altro – ecco che si scopre come nella Capitale, a 627 chilometri di distanza dalla periferia imperiale, succede qualcosa di analogo quando non identico. Ne parla Italia Nostra con un lungo approfondimento:

Nei giorni scorsi, abbiamo inviato una lettera all’Assessore all’Ambiente Sabrina Alfonsi, sollecitandola a farsi carico del ripristino della straordinaria alberatura di via Giuseppe Ferrari, unica strada del Quartiere Della Vittoria adornata, sin dalla sua origine, da Ciliegi da fiore giapponesi (Prunus serrulata “Kanzan”); ciliegi donati oltre un secolo fa al Re d’Italia – che a sua volta li donò alla città di Roma – dall’Imperatore del Giappone Hirohito (allora principe ereditario), in occasione della sua visita ufficiale nel 1921, come simbolo di amicizia e fratellanza tra le due nazioni.

La richiesta all’assessore Alfonsi

Sollecitiamo l’Assessore affinché si adoperi per coltivare il frutto di questo lascito arboreo e ideale sino ad ora dimenticato, attraverso un piccolo, ma grande gesto di civiltà, consistente in un’operazione di eccellenza degna di Roma, tanto colta e alta nei fini quanto modesta e agevole nei mezzi: ovvero, non soltanto la riqualificazione di una alberata originaria e centenaria, ma, innanzitutto, in questo grigio tempo di guerra, il rinverdimento di un messaggio di pace tra i popoli, da tramandare alle future generazioni per mezzo di un vessillo floreale da custodire e preservare.

La invitiamo, pertanto, a scongiurare una sconsiderata e imminente sostituzione dei pregiati Ciliegi “Kanzan” con i soliti Peri ornamentali cinesi (Pyrus calleyrana “Chanticleer”) oramai dilaganti in tutta la città, facendo tabula rasa di questa grandiosa eredità e condannandola per sempre alla damnatio memoriae. Sarebbe un depauperamento a danno della biodiversità e delle singolarità del patrimonio naturale della Capitale e si cancellerebbe così, in un sol colpo, e dopo più di cento anni, la peculiarità storica di via Ferrari, la sua unicità, omologandola, di fatto, alle altre strade limitrofe del quadrante intorno piazza Mazzini. Là, dove si sta già procedendo a un rimpiazzo indiscriminato, ancora una volta con Peri cinesi, dei preesistenti filari del più comune e autoctono Ciliegio da fiore a foglia rossa (Prunus cerasifera “Pissardii Nigra”).

I ciliegi da fiore “Kanzan” a Roma

Difatti, – insieme alla coeva alberata di via Panama e ai Ciliegi della Passeggiata del Giappone nel Parco Centrale del Lago dell’EUR (omaggio del Primo Ministro giapponese in vista delle Olimpiadi di Roma del 1960) – la specificità paesaggistica di via Giuseppe Ferrari ha rappresentato un vero e proprio unicum per la città. Unicum ignorato da anni e fortemente compromesso, ridotto com’è a soli tre “Kanzan” superstiti (tra i quali spicca l’esemplare n° 71166, all’altezza del civico 1, di dimensioni monumentali). Unicum che oggi si intende sradicare e uniformare definitivamente ad altri contesti anonimi.

Dagli uffici, peraltro, si giustifica arbitrariamente la scelta della surrogazione con la nuova specie aliena, adducendo motivazioni tecnico-scientifiche di natura ambientalistica, le quali, se non pretestuose, sono di certo ultronee e in contrasto con le prioritarie questioni storiografiche e culturali che dovrebbero presiedere al governo di una città come Roma.

La recente piantumazione a Monteverde 

Tali tesi alla base della preferenza dei nuovi peri cinesi in luogo dei vecchi ciliegi giapponesi (quali, a esempio, la maggiore adattabilità e resilienza nei contesti urbani) sono poi confutate nei fatti dalle stesse pratiche dell’Assessorato. Tanto è vero che altrove, e per di più in contesti nei quali non persistono le stesse ragioni storiche che presenta il caso illustre ed eccezionale di via Ferrari, si procede tuttora con la messa a dimora di Ciliegi “Kanzan” (come dimostra questo video pubblicato pochi giorni fa da Sabrina Alfonsi).

Italia Nostra Roma rivolge, dunque, un appello accorato all’Amministrazione tutta ad agire nel rispetto – e non in spregio – di un fatto storico e urbanistico così precipuo e rilevante quale è il filare di Ciliegi giapponesi “Kanzan” di via Giuseppe Ferrari. La esorta, infine, ad assicurare la conservazione di una testimonianza preziosa della memoria novecentesca della Capitale, nonché la tutela di quello che, a tutti gli effetti, costituisce un bene culturale da difendere e valorizzare, e non, come si vuole, da dismettere “a cuor leggero”, per negligenza e ignoranza, o, peggio, per indifferenza.

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