Una buca (anzi a detta sua “una voragine”) nell’asfalto nella dogana autostradale di Chiasso è l’ennesima ghiottissima occasione per Lorenzo Quadri, Lega dei Ticinesi, per attaccare l’Italia. Certo la buca sta lì, è fuor di dubbio e i disagi sono oggettivi ma i toni accompagnati da tamburi di guerra appaiono un filo altisonanti, minaccia infatti: “Se nei prossimi giorni il lavoro non verrà eseguito, scatterà l’atto parlamentare leghista a Berna, affinché la Confederella suoni la sveglia ai vicini a sud!”.
Ecco l’accusa del leghista:
Chiasso: la voragine in dogana
Le fotografie, scattate in autostrada alla dogana di Chiasso, mostrano una grossa buca nella carreggiata, della profondità di circa 15 cm. Il cratere si trova su suolo italico. Sistemarlo è quindi compito del Belpaese. Che però nicchia. Di conseguenza, da una settimana una delle due corsie in uscita dal Ticino è inagibile e chiusa.
Risultato scontato: le colonne si moltiplicano, dal momento che le auto possono uscire da una sola corsia. E i frontalieri, per schivare l’ostacolo, cosa fanno? Escono dall’autostrada, andando ad intasare ulteriormente la rete viaria cantonale del Mendrisiotto.
Cosa aspetta il Belpaese a tappare la voragine, di modo che anche la seconda corsia doganale torni finalmente ad essere agibile? Se nei prossimi giorni il lavoro non verrà eseguito, scatterà l’atto parlamentare leghista a Berna, affinché la Confederella suoni la sveglia ai vicini a sud!
Per approfondire: