A margine della conferenza stampa di presentazione sulla riapertura dell’Informagiovani a Como, il sindaco Alessandro Rapinese è tornato a lungo sul caso degli skaters multati a San Francesco e sul futuro di uno skate park vero e proprio in città. O forse due.
Il primo cittadino, infatti, come prima cosa ha parlato del sopralluogo compiuto proprio questa mattina da due assessori (Ciabattoni e Cappelletti) a Sagnino dove una struttura ad hoc – inutilizzata da tempo e malconcia – esisteva già. “Una dimostrazione che il tema ci sta a cuore – ha premesso il sindaco – Potrebbe essere una soluzione temporanea, se fosse possibile ripristinarlo, in attesa dello skate park vero e proprio che arriverà in città entro due anni. Nel pomeriggio avrò una relazione dettagliata dopo il sopralluogo e potremo capirne di più”.
Il punto, infatti, è che – alla luce dello stop alle attività davanti all’ex chiesa di San Francesco – al momento gli skaters comaschi non hanno alcun luogo realmente deputato alla loro attività.
“In questo momento è vero – ammette il primo cittadino – ma voglio ribadire che, oltre al fatto che su San Francesco pende il ricorso dei residenti, nessuno qui vuole compiere atti arbitrari o fascisti. Semplicemente lì non è consentito andare con gli skate e chi continuasse a farlo incapperà sicuramente in una sanzione. D’altronde un sindaco non può permettere che si violino le leggi per soddisfare le pur legittime aspettative di qualcuno”.
“Voglio però ribadire che nessuno ce l’ha con gli skaters e non esiste alcun pregiudizio – ha aggiunto Rapinese – Lo dimostra il fatto che nei giorni scorsi ho parlato con loro e sono stato al telefono un’ora proprio per confrontarci e spiegarci a vicenda. Il dialogo è aperto, l’amministrazione sta cercando soluzioni alternative come dimostra l’impegno anche per valutare la situazione di Sagnino. Ma tutti vediamo i danneggiamenti a San Francesco e lì non si può più andare”.
La grande attesa è tutta per il nuovo skate park già finanziato con i fondi del Pnrr e progettato per l’area sportiva del Belvedere. “Entro l’estate 2024 lì avremo una struttura nuova di zecca e bellissima. Non è una promessa è una certezza – ha assicurato il sindaco – Sarà una struttura perfettamente integrata in un ambito già totalmente a vocazione sportiva, raggiungibile comodamente con le tantissime linee del trasporto pubblico e che si inserisce in una serie più ampia di interventi su tutta la zona. Originariamente avevamo previsto lo skate park in piazza Roma, ora il progetto è al Belvedere: va bene così. E dobbiamo farlo, altrimenti perdiamo i fondi”.
13 Commenti
“Originariamente avevamo previsto lo skate park in piazza Roma, ora il progetto è al Belvedere: va bene così.”
Una fotografia impietosa:
1. della distanza tra programma elettorale e realtà (malgrado la pluridecennale preparazione del candidato sindaco).
2. della faccia di bronzo di chi trova sempre una scusa per rimangiarsi gli impegni presi.
Proporre di usare il Sinigaglia(Comunale) come polo multifunzionale,per concerti,skate,bmx,atletica eccecc non è possibile ? Si avrebbe la possibilità di promuovere manifestazioni a livello internazionale,la location credo sia conosciuta a tanti,spettatori a basso impulso guerriglia,turismo eccecc senza ogni qualvolta trasformarsi in zona invalicabile,bloccando la città…e al Calcio Como proponga una stadio al Belvedere,costruire x costruire…NB.ci sarebbe la possibilità di fare entrare i tifosi direttamente allo stadio,via treno o con la pedemontana 🙂
Estrapolo dall’articolo “..il nuovo skate park già finanziato con i fondi del PNRR..”.
Dunque i fondi del PNRR si impiegano (anche e non solo mi auguro) in questo modo.
E’ così che perseguiamo la “resistenza e resilienza”, cioè il piano per il rilancio dell’economia.
Bene! Io sono un grande appassionato del gioco della lippa, è possibile prevedere un finanziamento PNRR per un capa da gioco lippa? Ne sarei grato….
@Gioele,
I
instinctively
like
you.
Way to go, Gioele. Sayin’ it like it is. Sei tutti noi. Il nostro Sindaco una cosa sa muovere – ed è la bocca. Spesso per emettere parole di auto-elogio. Aspettiamo con ansia il skatepark a Como in 2024. “Ogni promessa è debito.” (cit)
Con tutte le priorità che ci sono, si pensa alla pista per gli skateboard… comincio a pentirmi di averli votati.
Succede che una trentina di giovani reclamano un’attrezzatura sportiva. Che i giornali e di riflesso il Comune si agitino per la soluzione. I giovani saranno anche in diritto di chiedere, ma il Comune prima deve fare quattro conti: accontentare i 30 “utenti” per questo bisogno? E se poi i 40 pattina-a-rotellisti volessero la pista, cosa facciamo? Li accontentiamo anche loro? E che fare dei 25 tiralpiattelisti? Giù strutture a volontà? Ma manteniamo bene le strutture sportive (con la esse maiuscola) che già ci sono, tipo il campo di Albate, e i 25-30-40 utenti di arti varie la struttura se la creino da soli, ovviamente in modo lecito!
….ma anche nel 2025 al Pian del Tivano…..
Dunque lo skatepark ci sarà nel 2024 non grazie a decisione di Rapinese. A Sagnino esiste già una rampa, da quando venne fatto il centro sportivo…peccato che non la usi nessuno. Quindi a cosa sta pensando il sindaco per Sagnino?
Ma non era tutto entro i 100 giorni Superflash R.? Oppure bufala?
Per andare a rompere i marciapiedi si può andare anche altrove.
Interessante! L’Assessore Ciabattoni che, mi si dice, riesce a dare poche risposte alla penuria di palestre da utilizzare per le squadre di basket e di volley che operano in città, come un soldatino va a fare un sopralluogo per verificare un potenziale skate park abbandonato da tempo a Sagnino. La domanda è d’obbligo. Per quale motivo la struttura di Sagnino è abbandonata? Non sarà che la distanza dal centro e dalle altre frazioni sia un disincentivo ai potenziali frequentatori? E se fosse, non ci sarebbe il rischio che i lavori per la creazione di uno skate park si trasformino nella solita cattedrale (anzi in questo caso parrocchietta) nel deserto? Mah…. In ogni modo, riconosciamo all’Amministrazione l’interessamento e suggeriamo alla dirigenza delle Società sportive costrette a emigrare nelle strutture dei paesi limitrofi, di utilizzare strumenti meno convenzionali e istituzionali per perorare la propria causa. Quello che dicono i social e gli articoli sui giornali sono i tasti più sensibili del nuovo corso e da come si muove il nostro Sindaco anche gli unici. 😊
Ormai il social o l’organo di informazione sembrano l’unica via..buon lavoro Sindaco
Una certezza? Via al cronometro!