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Riapertura confini Lombardia il 3 giugno, Gallera frena: “La data chiave sarà il giorno 8”

Secondo l’assessore regionale al Welfare di Regione Lombardia, Giulio Gallera, c’è una data decisiva per le riaperture tra le regioni: l’8 giugno prossimo (il che, quindi, fa ritenere che non sia affatto scontata la data del 3 che invece è stata rilanciata ieri dal presidente Attilio Fontana, ndr).

Fontana: “Dati molto positivi, convinto che dal 3 giugno i lombardi saranno liberi di circolare”. Contagi: 35 a Como (ieri 7). In regione 382 (ieri 216)

“C’è un governo, ci sono degli indicatori raccolti a livello nazionale, lavoriamo tutti insieme. Io dico che ci vuole ancora prudenza per capire se siamo in una fase nuova e diversa oppure no», ha affermato Gallera a margine dell’inaugurazione della nuova terapia intensiva dell’ospedale Sacco di Milano.

“Io ho sempre ritenuto che la prudenza sia un elemento fondamentale. Una data significativa sarà l’8 di giugno – ha rimarcato Gallera – Noi abbiamo avuto una settimana di riapertura, anche il week end scorso, e l’8 sarà assolutamente fondamentale per capire se c’è una ripresa del contagio oppure no. Quindi c’è ancora una settimana di grandissima attenzione per capire qual è lo scenario”.

Guardando alla data del 3 giugno, ventilata da più parti (ma non ufficiale) per la riapertura dei trasferimenti tra regioni italiane, Gallera ha aggiunto ancora: “L’8 avremo un dato consolidato. Se l’Istituto superiore della sanità (Iss) e il Ministero ritengono che oggi ci sono le condizioni, tocca a loro farlo, e lo devono fare loro”.

Rispetto alla riapertura della Lombardia l’assessore lombardo ha sottolineato chr “gli indicatori che abbiamo sono di una riduzione complessiva dei ricoverati e dei positivi. Quindi è una situazione in netto miglioramento, abbiamo una sorveglianza solida. Adesso chiaramente valutiamo. Riteniamo che avere una indicazione generale per tutto il Paese sia la cosa più corretta, poi che sia il 3 o l’8”.

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4 Commenti

  1. Indiscutibilmente di fronte a una catastrofe simile qualsiasi Governo sia nazionale sia regionale non sarebbe stato immune da errori. Il punto è la quantità e gli effetti di questi errori. Regione Lombardia ne ha fatti molti e con effetti drammatici. La sciagurata delibera dell’8marzo sull’uso delle RSA come “asilo” ai malati di Covid19, la mancata creazione della “zona rossa” a Bergamo; la mancanza dei DPI negli ospedali; ecc.ecc.
    Diverse volte si è rasentato perfino il grottesco con la gestione, a detta di molti esperti, non molto chiara della reportistica; o con le spiegazioni pratiche degli indicatori di contagio; o con la mascherina a forma di pannolino.
    Un minimo di critica e di autocritica è doveroso.
    Essere liberi da pregiudizi è la più straordinaria tra le forme di libertà: ci rende liberi di cambiare opinione e di esprimere giudizi e valutazioni non condizionate dal nostro precedente agire. Se non è libertà questa?!?

  2. Sono convinto che qualsiasi parte politica al comando in regione Lombardia di fronte ad una catastrofe simile, avrebbe fatto errori, col senno di poi sono tutti professori, ed a sinistra lo sono praticamente sempre…

  3. Guarda caso ieri è stato ascoltato dai PM di Bergamo sulla mancata zona rossa ad Alzano ………. ed adesso è diventato “prudente”.
    Il suo compare invece è “ottimista”.
    Intanto i morti sono quasi sedicimila.

    Sconcertante , in che mani siamo !

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