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VIDEO Un botto e la montagna crolla: riapre la strada in provincia di Como chiusa da 15 anni

Con le cariche di esplosivo fatte brillare oggi pomeriggio il progetto volto a risolvere il nodo della frana di Scarenna fermo da quindici anni fa un decisivo passo avanti.

Le fasi dei lavori prevedono di disgaggiare la roccia pericolante, consentendo poi il riutilizzo della vecchia sede stradale. A ulteriore tutela dei veicoli in transito, il progetto prevede la realizzazione di un vallo e di un rilevato di protezione alti cinque metri. Inoltre, verrà installato un innovativo sistema di monitoraggio ambientale, con sensori e semafori intelligenti in grado di bloccare il traffico in caso di movimenti anomali del terreno.

Una svolta sul terreno, quella di oggi, che segue l’approvazione del progetto esecutivo e un finanziamento di 1,1 milioni di euro di Regione Lombardia (stazione appaltante la Comunità Montana del Triangolo Lariano). L’intervento venne finanziato per 1,1 milioni tramite un ordine del giorno presentato dall’allora presidente del Consiglio regionale Alessandro Fermi e sottoscritto dai consiglieri comaschi.

La strada Scarenna-Caslino d’Erba era  interrotta da una frana nell’ormai lontano 2010 con la situazione che si era incagliata da tanti anni. Sono infatti serviti tre lustri per lo sblocco di oggi, in assenza di accordo tra gli enti e della relativa progettazione e con il finanziamento di Regione Lombardia che rischiava di non essere utilizzato nei tempi assegnati. Il progetto di ripristino della strada era anche stato fortemente contestato dagli ambientalisti.

“Lo stallo – rivendica Forza Italia con una nota – è stato sbloccato lo scorso anno, quando il 26 febbraio 2024 il consigliere regionale comasco di Forza Italia Sergio Gaddi, per far ripartire concretamente l’iter e scongiurare la perdita dei fondi regionali, ha chiesto che fossero convocati nella Commissione Territorio del Consiglio Regionale presieduta da Jonathan Lobati, consigliere regionale di Forza Italia, tutti gli attori in campo: il sindaco di Caslino d’Erba Marcello Pontiggia, quello del Comune di Asso Tiziano Aceti, quello del Comune di Canzo Giulio Nava e la presidente della Comunità Montana Patrizia Mazza, nonché il comitato Facciamo qualcosa per la strada di Scarenna

“Ho voluto essere presente al momento molto emozionante dell’esplosione, che è un passo decisivo per la ripartenza del progetto. – dice il consigliere regionale e segretario provinciale di Forza Italia Sergio Gaddi – Anche lo scorso anno ero andato fisicamente a vedere la situazione della frana di Scarenna, invitato dall’allora presidente del comitato “Facciamo qualcosa per la frana” e ora consigliere comunale Damiano Mercuri e con l’allora sindaco di Asso Tiziano Aceti. Era del tutto ovvio che la scelta più razionale sarebbe stata liberare e poi ripristinare la strada”.

“Ho quindi richiesto la convocazione della Commissione dove ho sostenuto con decisione questa idea – aggiunge Gaddi – pronto a discutere nel merito le eventuali contrarietà. Il rischio molto concreto era perdere il finanziamento regionale, e sarebbe stata una vera follia. Oggi come un anno fa sono molto soddisfatto dell’atteggiamento dei sindaci e dell’approvazione del progetto, perché è una vittoria della logica prima ancora che un merito della politica. Di fronte a un interesse pubblico che prevale in modo oggettivo, infatti, gli schieramenti non contano”.

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