Ci sono proposte e proposte. Ecco allora che se il tema “salario minimo”, da tempo è al centro del dibattito, sono enormi le differenze tra quanto già accade e potrebbe accadere in Ticino e l’Italia. Se infatti dopo le elezioni con la vittoria del centrodestra, la posizione di Giorgia Meloni è chiara e punta non tanto al salario minimo ma ad abbassare le tasse sul lavoro, c’è chi invece come il Movimento 5 Stelle propone di introdurre un salario minimo legale di 9 euro lordi l’ora. Tutto ciò mentre oltre confine in Ticino, non solo è già in vigore questo elemento ma potrebbe anche aumentare e non di poco.
Oltreconfine infatti è in essere dal 2021, anche se non in tutti i cantoni della Svizzera (i dettagli) . E la legge – salvo specifiche disposizioni e casi particolari – parla di un salario minimo orario lordo che deve essere compreso in un intervallo tra una soglia inferiore di 19 franchi e una soglia superiore di 19.50 franchi. Ebbene c’’è chi nei mesi passati si è battuto, raccogliendo migliaia di firme, per portare in discussione un innalzamento di questa cifra da 19 ad almeno 21 franchi e 50 centesimi all’ora. Nei giorni scorsi infatti è arriva la notizia che l’iniziativa popolare messa in essere dal fronte progressista ticinese (Partito socialista, comunisti, Verdi e sindacati) – dal nome Per un salario minimo sociale!” – ha ottenuto il via libera giuridico e, probabilmente già a ottobre andrà in parlamento. Il duro lavoro dei mesi scorsi aveva infatti portato a raccogliere 13mila firme poi consegnate alla Cancelleria.
La riuscita di questa iniziativa “vuole lanciare un segnale forte per porre un freno al dumping salariali esistente nel nostro Cantone: alzando il salario minimo ad almeno 21.50 franchi all’ora e togliendo la possibilità di deroga in settori con un CCL per poter finalmente garantire un salario minimo sociale a tutti i lavoratori e a tutte le lavoratrici”, queste le intenzioni dei promotori.