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Sant’Abbondio, sagra in trionfo. Arcobello: “Orgoglio e passione per Como, i giovani magnifici. Le lamentele? Alcune ingenerose”

Difficile trovare un evento più ‘comasco doc’ della Fiera di Sant’Abbondio, non per niente in scena nei giorni del patrono della città. E dopo l’esordio dell’anno scorso, quest’anno il team ai fornelli formato dai Pescatori Alpha, dagli Eagles Cantù, dai Pesi Massimi e dai volontari coordinati da Roberto Fontana è riuscito a fare anche meglio. Innanzitutto soddisfacendo i palati con le specialità tipiche lariane, per oltre 5mila pasti serviti complessivamente. E poi ammirando – pur nella fatica bestiale di governare un evento così enormemente popolare – le tavolate perennemente piene.

Luca Arcobello, presidente dei Pescatori Alpha (soggetto che materialmente ha vinto il bando del Comune di Como), è riemerso da poco dalla stanchezza: “Domenica, dopo l’ultimo pasto servito, credo di non aver mai sentito addosso una fatica così. Ma la soddisfazione di essere al servizio della città, di collaborare con altre associazioni del territorio e di aver toccato con mano l’apprezzamento praticamente unanime per la cucina, ripagano dallo sforzo”.

I numeri d’altro canto parlano quasi da soli: quest’anno gli oltre 5mila pasti serviti tra pranzo e cena sono stati portati ai tavoli in 5 giorni di sagra, l’anno scorso la stessa cifra era stata suddivisa su 7. “Credo che questo testimoni il nostro impegno per migliorare ogni anno – sottolinea Arcobello – Abbiamo ascoltato le osservazioni dell’edizione 2023 e insieme abbiamo provato a farne tesoro per rendere la ‘macchina’ più efficiente. L’afflusso è stato enorme: se pensiamo che i posti sono 600 non ampliabili e bisogna fronteggiare un migliaio di persone, è chiaro che poi qualche coda si forma e qualche attesa è inevitabile. Certo, qualcuno si sarà anche lamentato, a volte a ragione a volte magari con qualche brontolio di troppo. Ma fa parte del gioco, è anche uno stimolo se vogliamo e ad ogni modo la soddisfazione generale per la riuscita dell’evento è tantissima. Il gradimento per i piatti, un grande riconoscimento”.

Da Sant’Abbondio sono passati tutti: dalle migliaia di cittadini fino al cardinale Oscar Cantoni (al quale è stata regalata la maglietta dei Pescatori Alpha), passando per i sindaci di Como e del territorio, gli assessori e il presidente della Provincia.

“In qualche modo – riflette il presidente dei Pescatori – sono tutti segni di apprezzamento che da un lato premiano l’impegno e l’orgoglio che ci fa partecipare, peraltro unici, al bando del Comune che altrimenti rischierebbe di rimanere scoperto. E poi ci fanno anche pensare al futuro con entusiasmo”.

Ovviamente, con così tante persone, qualche critica è sibilata qui e là. “Molte sono state costruttive e come l’anno scorso le ascolteremo – afferma Arcobello – Altre magari un filo meno, come quelle un po’ ingenerose sulle attese, oggettivamente inevitabili con numeri di questa portata, o sul servizio ai tavoli dei nostri 30 ragazzi. Una scelta, quest’ultima, di cui non solo noi tutti siamo orgogliosi, ma che proprio non cambieremo mai. Abbiamo giovani stupendi che si sacrificano, prendono gli ordini, aiutano a pulire – e garantisco che non è poca cosa – si mettono volontariamente al servizio della comunità e hanno tra i 15 e i 18 anni di media. Possono capitare un po’ di timidezza o un po’ di inesperienza, ma vederli faticare così per il puro spirito di servizio verso la sagra e la città, merita solo grandi applausi. E poi va ribadito che nessuno di noi è un professionista, tutti lavoriamo solo con cuore, passione e quel pizzico di conoscenze acquisite sul campo. In una sagra così piena, che non è un ristorante stellato, mettere in conto di aspettare una mezz’oretta ci può anche stare. E non dimentichiamo che con gli incassi non faremo altro che finanziare le nostre attività associative e fare beneficenza”.

Il futuro riserva il tris? “Troppo presto e troppo stanchi, ora, per dirlo – conclude Arcobello – anche se qualcuno già domenica la buttava là. Ci penseremo in questi mesi, tempo ce n’è. D’altronde alla fine di questa edizione eravamo talmente concentrati che ci siamo persino dimenticati di fare una foto di gruppo, per dire…”.

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3 Commenti

  1. Secondo me troppo pochi tavoli,e il servizio doveva restare come 3 anni fa’ dove ognuno faceva la sua fila e intanto sceglieva cosa mangiare.visto che Como non è un paese ed è una città forse mettere più tavoli darebbe la possibilità a tutti di poter mangiare, mentre anche quest’anno niente mangiare x attese troppo lunghe,senza nulla togliere a l’impegno di tutti i volontari.

  2. nulla da dire su chi si impegna per la città, ma certo siamo ben lungi da vedere una sagra funzionante (infatti sono stati ridotti i giorni).
    Ma perché non affidarlo ancora all’Associazione Cuochi come accadeva fino a due anni fa?
    Allora l’organizzazione era praticamente perfetta, con le file ridotte ai minimi, pur con affluenza molto, ma molto, superiore.
    Ovviamente anche qui il comune ci cova…

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