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Un esempio di lamina orfica simile a quelle comasche
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In provincia di Como il segreto delle laminette magiche, gli amuleti che parlano del passato scoperti in antiche tombe

Il Museo Civico di Erba ospiterà sabato 23 marzo 2024 alle ore 17.00 una conferenza di Isabella Nobile De Agostini dal titolo “Trovare e ritrovare. Un’eccezionale scoperta archeologica a Longone nel 1866“.

I RITROVAMENTI ARCHEOLOGICI DI LONGONE AL SEGRINO

Nel 1866 a Longone al Segrino (CO) vennero alla luce cinque tombe ad inumazione, i cui corredi furono parzialmente consegnati al Museo Archeologico Paolo Giovio di Como, dove sono tuttora conservati. Le tombe erano di varia tipologia, ma alcune presentano particolarità interessanti che suscitarono già allora l’interesse di eminenti studiosi: una, infatti, era internamente dipinta con un motivo decorativo e un’iscrizione, un’altra conteneva due laminette-amuleti che pure recavano incisi lettere o segni. La datazione delle tombe è compresa tra la fine del IV e la fine del V secolo, se non i primi decenni del secolo successivo. Il ritrovamento è stato recentemente studiato in modo approfondito da Isabella Nobile De Agostini, già conservatrice del Museo Archeologico di Como, che ha pubblicato un articolo sull’ultimo numero della Rivista Archeologica Comense (n. 205 del 2023).

LE LAMINETTE MAGICHE

Nei corredi di Longone furono ritrovate due laminette “magiche”, una d’argento e una di bronzo, che furono srotolate, lette e pubblicate pochi anni dopo. L’uso di laminette magiche ad uso personale è molto antico ed è diffuso presso culture diverse, dalla greca alla punica, dalla ebraica alla romana. Fu però con l’epoca imperiale romana che si diffuse a livello popolare il loro impiego.

Questi oggetti, su cui venivano iscritti testi e simboli magici o divini, venivano portati addosso per cacciare i demoni, le malattie, il malocchio, o per ottenere successo. Essi erano spesso arrotolati e introdotti in una piccola teca cilindrica dotata di due anellini per la sospensione al collo. La frequenza con cui si ricorreva a loro ci spiega perché i Padri della Chiesa, come ad esempio S. Agostino, sovente li menzionano per condannarne l’uso, anche se gli esemplari giunti fino ad oggi sono piuttosto rari ed è per questo motivo che i ritrovamenti di Longone appaiono così significativi.

BIOGRAFIA

Isabella Nobile, nata a Cantù, ha studiato i reperti romani e altomedievali del Triangolo Lariano per la tesi di laurea e per la tesi di specializzazione in archeologia classica. Dal 1980 ha iniziato a lavorare in qualità di consulente presso il Museo Archeologico di Como: nel 1988 è stata assunta come Conservatrice della sezione di Archeologia classica e post-classica e dal 2009 ha ricoperto anche il ruolo di Responsabile scientifico dei Musei Civici di Como fino al 2019, anno del pensionamento.

In questi anni ha coordinato l’allestimento di sale e sezioni del Museo, curato numerose mostre, diretto su concessione ministeriale vari scavi archeologici, tra cui il battistero di Incino a Erba e il castrum altomedievale di Laino in Val d’Intelvi. Ha svolto studi sul territorio comasco in età romana e medievale, confluiti in oltre cento pubblicazioni.

INFORMAZIONI

Sabato 23/03/2024, ore 17.00.

Ingresso libero e gratuito.

Dove: Museo Civico di Erba, presso Villa Ceriani, via Ugo Foscolo 23 – Erba (CO)

Per informazioni: 031.3355341; museoerba@comune.erba.co.it

© RIPRODUZIONE RISERVATA

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