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“Scortesia e urla al tavolo. In quel bar di Como vista lago non tornerò mai più, sono allibita”

Disavventura, in un bar di Como vista lago, per l’ex assessore e consigliera comunale, nonché attuale presidente del Conservatorio e volto conosciutissimo in città, Anna Veronelli (la quale, interpellata, per delicatezza e per la valenza comunque generale dell’episodio, ha preferito non rivelare pubblicamente il nome dell’attività, ndr).

La quale, anche via social, ha denunciato un trattamento decisamente poco gradito nel locale, tra disguidi sul servizio per il caffè e parole a voce alta scambiate subito dopo con il titolare. Di seguito, la sua storia.

SOLO A COMO. BREVE STORIA SURREALE

In un bar vista lago alle 15 del pomeriggio appena seduti arrivano a chiederci cosa ordiniamo e quando rispondo che stiamo aspettando un’altra persona mi chiedono in modo non esattamente cortese “e tra quanto arriva?!”.
Sarà qui a momenti, rispondo incredula.
Arriva dopo pochi istanti il quarto ospite, siamo pronti ad ordinare.

Ho proprio voglia di un caffè ma mi risponde la sempre non cordialissima cameriera che il caffè dopo pranzo non si serve al tavolo. Solo al banco.
E mentre le tre persone che erano con me ordinano da bere io mi alzo e vado al banco.
Aspetto qualche minuto in piedi perché c’era la fila di chi stava pagando, ordino il caffè, servito nel bicchiere di carta, pago il conto (14€ neanche pochi).

Chiedo al signore se è il titolare, mi presento e gli chiedo come mai non servono al tavolo il caffè, mi permetto di dire che potrebbe farlo pagare quanto vuole, con una maggiorazione per il servizio al tavolo come si fa ovunque.
E parte una surreale irritata spiegazione che termina con un mi lasci pace, io devo campare, non campo coi caffè!

Bene, ora mi è chiaro, dei clienti non le importa, gli dico.
Mi avvio all’uscita e sento che mi apostrofa in modo assai poco gentile.
Mi giro e lui esce dal banco mi si avvicina e mi dice che è meglio per me se esco.
Allibita gli chiedo se mi sta minacciando. Glielo ripeto. E lui grida.
Esco.

Non pago, il titolare esce, viene al tavolo dove ero seduta coi miei ospiti e ricomincia a urlare.
Povera Como, che non sa cosa sia ospitare, non solo i turisti ma anche i comaschi.
Il caffè lo bevo amaro, oggi amarissimo.
E da oggi so dove non metterò mai più piede in vita mia.
Sipario.

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