L’estate della “ripartenza” è finita. Tanti sono stati i temi caldi legati alla pandemia che sono emersi negli ultimi mesi: dal Green Pass all’apertura delle frontiere fino alle capienze delle varie strutture. Ma come è andata la stagione sul lago, dove le attese per il turismo sono state tra le più alte? Abbiamo sentito i vari sindaci della zona per una prospettiva generale.
“È aumentato esponenzialmente l’utilizzo delle case vacanze – spiega Davide Gandola, primo cittadino di Colonno – sono state riaperte molte vecchie abitazioni che erano chiuse da anni. La nostra spiaggia libera è stata molto frequentata e siamo riusciti anche ad organizzare alcuni eventi, ovviamente con tutte le precauzioni necessarie. La Green Way (passeggiata di circa 10 km che attraversa i paesi del lago) ci ha dato una grossa mano, permettendo l’arrivo di molti turisti ed appassionati”.
Qualche chilometro più in alto la situazione sembra molto simile: “Le aspettative sono state ampiamente superate – sottolinea Michele Spaggiari, sindaco di Menaggio – ci sono stati addirittura più turisti del 2019, soprattutto da metà luglio, molti stranieri sono finalmente tornati. Siamo riusciti anche organizzare alcuni eventi”.
In Valle Intelvi la situazione non sembra essere molto diversa: “I turisti sono arrivati, non come l’anno scorso quando ci fu un pienone inaspettato soprattutto di lombardi, ma comunque abbiamo riscontrato un buon afflusso, con dei picchi il fine settimana – racconta Marcello Grandi, Alta Valle Intelvi – il turismo è tornato quello di ogni estate, questo ci fa ben sperare per il ritorno alla normalità. Per il momento la crisi sembra aver colpito poco il settore”.
“Sono arrivati parecchi stranieri quest’anno – sottolinea anche Mario Pozzi, primo cittadino di Centro Valle Intelvi – il meteo ci ha un po’ penalizzato ma tutto sommato la ripresa è andata bene. Ora dobbiamo lavorare tutti insieme per accogliere il meglio possibile per i visitatori del futuro, attraverso la manutenzione di strade e sentieri”.
Questa è stata, purtroppo, anche l’estate della grande alluvione, che colpito molti paesi del lago tra cui Laglio: “Quegli eventi terribili, per fortuna, non hanno compromesso la stagione turistica – spiega il sindaco Roberto Pozzi – il bilancio è stato positivo, purtroppo sono mancati gli inglesi e gli americani, per noi molto importanti”.
Non è stata facilissima invece la ripresa a Bellagio, dove il turismo ha in parte tentennato: “La ripartenza per quest’anno la definirei parziale, da giugno c’è stato un aumento progressivo che è culminato ad agosto – sottolinea Angelo Barindelli, primo cittadino di Bellagio – abbiamo perso i flussi principali di americani, australiani e cinesi, che sono stati compensati comunque dagli europei. L’unica grande differenza con gli altri anni è che la stagione probabilmente chiuderà a metà ottobre, invece che a novembre. Speriamo che l’anno prossimo la ripartenza sia totale.
Fortunatamente i nostri ristoranti e alberghi, nonostante i colpi subiti, non hanno chiuso”. Non molto diversa la situazione sulla sponda di Lecco: “È cambiata la provenienza geografica dei turisti, abbiamo avuto molti francesi, tedeschi, olandesi e spagnoli – spiega Mauro Manzoni, sindaco di Varenna – è stata sicuramente un’estate positiva, di più dello scorso anno, basta vedere l’enorme traffico che si è accumulato nelle settimane. Noi, come amministrazione, abbiamo cercato di agevolare ristoranti e bar, concedendo parte dello spazio pubblico per le consumazioni all’esterno. Abbiamo inoltre privilegiato i piccoli eventi, per non creare eventuali assembramenti”.
Nel complesso, comunque, un bilancio complessivo molto positivo nell’estate delle ripartenza, che dà molte speranze per il futuro, soprattutto perché, nonostante le perplessità iniziali, i turisti, tra cui molti stranieri, sono arrivati (soprattutto tra luglio e agosto); molti eventi sono stati organizzati e pochissime attività, in alcuni Comuni nemmeno una, hanno chiuso i battenti. Premesse incoraggianti per il futuro.