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Stadio, corsa per aumentare la capienza per Como-Brescia. “La concessione? Anche di 999 anni con un progetto valido”

I  contatti con il Como 1907 sono costanti e il futuro in riva al lago della società, il nuovo impianto e l’intesa con il Comune crescono e si delineano. Obiettivo, ovviamente, quello di poter discutere quanto prima di un nuovo e compiuto progetto per lo stadio che, una volta messo sul tavolo, porterà alla “nostra massima collaborazione. Siamo in sintonia su molteplici aspetti. Ho parlato con il direttore generale Carlalberto Ludi per l’ultima volta poche ore fa (giovedì sera) e tutto procede per il meglio”, interviene il sindaco di Como Alessandro Rapinese.

Sul banco ovviamente anche la richiesta della società di poter contare su una concessione di 99 anni per lo stadio, un lasso di tempo molto ampio e utile così per programmare il futuro e investire massicciamente sul Sinigaglia (tanto che nelle scorse ore si era diffusa la voce di un’intesa su questo punto ormai vicinissima).

“La durata della concessione non è assolutamente un problema – afferma il sindaco, frenando un po’ sull’imminenza dell’accordo – Se il piano che ha in mente il club sarà, come accadrà di sicuro, valido e importante non avremo alcun problema a dare la concessione anche per 999 anni. Ciò che conta è mettere sul tavolo qualcosa di veramente ben fatto”.

Intanto nell’immediatezza Palazzo Cernezzi e Como 1907 si stanno concentrando su elementi più pratici: “Stiamo perfezionando il servizio di arrivo dei tifosi ospiti in città. Stiamo migliorando l’efficienza e la funzionalità del collegamento con i bus dal parcheggio di Lazzago fino allo stadio per evitare che si crei ogni minima forma di intoppo in riva al lago con i tifosi in arrivo da fuori”. Come noto i tifosi ospiti che arriveranno in città in auto, dovranno lasciarla a  Lazzago, in un’apposita area del parcheggio della stazione opportunamente transennata e verranno poi portati allo stadio con un autobus di Asf. Modifiche che resteranno in vigore per l’intera stagione calcistica Il numero di navette verrà predisposto in base agli spettatori e al numero di passeggeri da trasportare.

“Inoltre – conclude il primo cittadino – stiamo anche adoperandoci subito, come ci è stato richiesto dai dirigenti del Como, per arrivare a un ampliamento della capienza dello stadio già in vista del match casalingo con il Brescia in calendario il 29 agosto”. Qui il tema è il miglioramento di alcuni dispositivi di sicurezza, in primo luogo il sistema anticendio per cui serve l’ok da parte della Comissione provinciale di vigilanza, così da portare la capienza dell’impianto dagli attuali 4.999 posti a 6.700.

 

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17 Commenti

  1. I cambiamenti avvengono, piacciano o non piacciano. Gli stadi non possono essere più lasciati in mano alla pubblica amministrazione, in quanto non per volontà suicida (talvolta si), ma per reali difficoltà economiche, non permettono alla struttura un suo naturale sviluppo a beneficio dell’attività sportiva (nello specifico CalcioComo1907). Bergamo ne è un esempio e non mi voglio soffermare su questioni politiche (Sindaco Gori csx). Detto ciò i contratti vengono stipulati dopo aver portato l’acqua ai propri mulini degli attori, mettendo clausole che proteggono le parti. Comunque piuttosto che avere il nulla come oggi preferisco fare una scelta. Si una scelta che come tale comporta rischi. L’immobilismo non porta a nulla mai!!!

  2. La foto aerea pubblicata dice già tutto, lo stadio ora é totalmente diverso (in peggio) rispetto al “monumento” della cittadella razionalista, permettere ora un’ulteriore stravolgimento, magari con tanto di copertura, un enorme parallelepipedo in centro città e sul lago, una follia, quando noi comuni mortali se solo dobbiamo sostituire un corrimano della recinzione del giardino vista lago dobbiamo sottostare a numerose imposizioni e controlli. Che poi un sindaco con mandato di 5 anni decida di concedere anche solo per 50 anni l’uso esclusivo di un simile bene, in quella posizione, é una ulteriore follia, non dimenticando le gabbie imposte sulle strade attorno durante le partite, come minimo ci vorrebbe un referendum dove tutti i cittadini comaschi si possano esprimere

  3. Io direi di fare un tavolo con i cittadini, un tavolo con i sindacati, un tavolo con gli industriali, un tavolo con i tifosi del Como, un tavolo con la categoria dei pensionati che controllano i cantieri, andiamo avanti a tavoli,tavoli, tavoli, a furia di fare tavoli guardate come è ridotta la città. Comincio a pensare che continuate a criticare, ma è quello che vi meritate.

  4. Il tema non può essere la durata: 99anni è un modo diverso per dire sempre! I quesiti sono altri. Cosa vuol fare il Concessionario dell’area intorno allo Stadio sia a livello urbanistico sia a livello commerciale sia a livello di salvaguardia del capolavoro architettonico? Perché, quanto, quando e come il Concessionario intende investire? E, infine, quali saranno le clausole di salvaguardia che il Comune richiederà nel caso, per qualsiasi ragione, i patti non saranno rispettati? Saranno questi i termini della discussione e saranno i temi su cui l’opposizione, nel suo ruolo di stimolo e controllo dell’Amministrazione, dovrà essere, oltre che costruttiva come la claque si augura, molto attenta. Un impegno di una durata di 99anni con investimenti consistenti da parte del Concessionario e probabili rinunce da parte della cittadinanza non può essere deciso da un’Amministrazione che fra poco più di cinque anni sarà già un ricordo. È una scelta che deve coinvolgere tutta la città.

    1. Capolavoro architettonico magari nel 35, ora è un cesso. Dovrebbero fare festa grande se la società vuole sistemarlo, altro che rinunce da parte della cittadinanza. Senza questa gestione e le precedenti ora sarebbe in vendita come il politeama (2 milioni se ti interessa comprarlo per renderlo disponibile alla cittadinanza).

  5. A parte che al 9-9-9 di mister Rapi preferisco il 5-5-5 di Oronzo Cana’, è evidente che siamo nel pieno della Propaganda e delle dichiarazioni prettamente estive. Abbiamo idea dell’iter e dei passaggi che servono, senza se e senza ma, per approvare un progetto? Abbiamo idea dei soggetti con i quali occorrerà interloquire? Abbiamo idea dei pareri necessari?

  6. Sig. Gelindo, il primo paletto che ha messo il Siindaco alla concessione di 99 anni e ‘ che nel caso ci sia un cambio di proprietà la concessione stessa torna al Comune quindi alla Città. Ma mi domando: è meglio avere qualcuno che investe nella struttura o andiamo avanti a tenerci questo scempio, visto che non ci saranno mai più risorse per la stessa. Ormai le grosse opere ovunque le fanno i privati. Mi sembra che anche la candidata Sindaco Minghetti era della stessa opinione. Forse lei è molto tempo che non va allo stadio….

  7. Per quanto la gestione della società calcistica appaia illuminata e lungimirante, ritengo sia un errore affidare a privati una storica struttura architettonica, oltre che sportiva, per un così lungo periodo. E affidarla per novantanove anni equivale, nella sostanza, a privatizzare un monumento storico che – non soltanto per una questione di principio – dovrebbe rimanere nella disponibilità dell’amministrazione pubblica. Mi rendo conto che per rimodernare il Sinigaglia adattandolo alle contingenze contemporanee significa investire una quantità di denaro di cui il Comune non può disporre. Sono però dell’idea che il periodo di concessione che si intende introdurre sia comunque troppo lungo. E in ogni caso da parte dell’ente pubblico è necessario fissare saldi criteri di salvaguardia della struttura, con un capitolo da dedicarsi all’apertura della stessa alla cittadinanza per fare in modo che, entro certi limiti, possa usufruirne.

    1. Gelindo ..si rende conto … ma ?
      Altri Gelindi… si sono resi conto …ma …Stadio.. Asilo S. Elia … Politeama … Piscina Palazzetto di Muggiò ecc. basta Gelindi PROCEDERE !!

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