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Stefano Bolognini: “Costruire il futuro della nuova Generazione Lombardia”

Per rilanciare la Lombardia bisogna partire dai giovani. Ne è convinto Stefano Bolognini assessore regionale allo Sviluppo Città metropolitana, Giovani e Comunicazione, che in questi mesi ha visitato le province lombarde, con il progetto “Generazione Lombardia” per capire le esigenze delle nuove generazioni. Un tour che si svolge per preparare al meglio la Legge Regionale sui giovani, la cui approvazione è prevista entro la fine dell’anno, intercettando e dando risposte ai veri bisogni delle comunità.

Generazione Lombardia e la legge regionale sui giovani

Da qualche mese sta visitando il territorio in diverse tappe per il progetto “Generazione Lombardia”, cosa è emerso fino ad ora, quali sono le richieste e le necessità che i giovani lombardi hanno manifestato più frequentemente durante le varie tappe?

Dagli incontri di Generazione Lombardia è emersa una grande voglia di partecipare, e una sensibilità dei giovani nel voler essere parte attiva delle proprie comunità. Hanno voglia di essere protagonisti sul territorio. Abbiamo percepito una grande energia positiva che cercheremo di sostenere e alimentare ulteriormente. Come è normale che sia, ci sono anche delle incertezze, oltre a qualche critica costruttiva, soprattutto per quanto riguarda i temi della scuola, dell’orientamento e dell’alternanza scuola-lavoro. Sono argomenti che i giovani sentono molto forti e sui quali chiedono un cambio di passo. Non rientreranno pienamente nella legge dei giovani, ma riconosciamo che siano questioni fondamentali, cercheremo perciò di restituire gli stimoli che abbiamo ricevuto anche agli altri assessorati, lavorando in sinergia per un miglioramento di questi aspetti. Per alcuni temi le competenze sono nazionali e le normative dipendono da Roma e non dalle leggi regionali. Il giovane oggi desidera e cerca uno spazio idoneo che gli possa permettere il miglior percorso di formazione possibile, purtroppo però molte scuole soprattutto pubbliche non sono nelle migliori condizioni di portarli ad esprimere tutto il loro potenziale. Il fatto che i giovani chiedano su questo tema un intervento per poter studiare e lavorare meglio rivela un interesse che è molto importante assecondare e non perdere. Non è compito della legge regionale intervenire su queste situazioni, ma sicuramente potremo dare uno stimolo a chi di dovere perché i problemi possano essere affrontati e risolti.

I temi che stanno emergendo ed emergeranno da queste interlocuzioni con i giovani del territorio contribuiranno ad integrare il progetto della legge regionale sui giovani. Si tratta di un tema molto caro al suo assessorato. A che punto siamo?

Ormai siamo al rush finale. La legge entro Natale, o appena dopo, verrà approvata in Consiglio regionale. Abbiamo già realizzato l’articolato che andrà sottoposto alla giunta e agli stakeholder che compongono la realtà del mondo giovanile. Ci tengo a sottolineare infatti che questa non sarà solamente una legge “sui” giovani, o “per” i giovani, ma fatta “con” i giovani. È stato questo il senso di tutto il lavoro svolto e degli incontri: cercare di coinvolgere, per quanto possibile, il più ampio numero possibile di ragazzi di tutte le province della Lombardia, intercettando le diverse componenti del modo giovanile. Dagli oratori, ai centri sportivi, il terzo settore, le università, il mondo della cultura, ecc. Se avessimo provato a fare una legge solamente “per” i giovani, ma senza coinvolgerli sarebbe stata meno penetrante. Avendoli coinvolti e resi parte attiva di questo processo di creazione, portandoli a dialogare in maniera costruttiva con le istituzioni, ci aspettiamo un risultato molto positivo.

La Lombardia dei Giovani e Lombardia 2030

Parliamo dell’edizione 2021 del bando “La Lombardia è dei Giovani”, che vede il finanziamento, da parte di Regione Lombardia, di 22 progetti dedicati ai giovani in 11 province lombarde: ci può dare qualche dettaglio e ci può dire cosa significa per Regione sostenere queste iniziative?

Significa dare ai giovani uno strumento, non soltanto economico, per sentirsi protagonisti e realizzare i propri progetti, che in alcuni casi possono diventare anche attività lavorative. Attraverso questo bando vogliamo dare, attraverso un contributo economico, stimoli ai giovani e alle associazioni del mondo giovanile per realizzare qualcosa di bello per il territorio in cui operano. I risultati degli anni scorsi sono stati molto buoni, come anche la partecipazione che abbiamo riscontrato in questa edizione, perciò punteremo ad aumentare la dote di finanziamento disponibile, in modo che tutti i progetti che abbiano ottenuto un certo punteggio possano essere finanziati.

Un’altra iniziativa di Regione Lombardia per i giovani è il concorso “Lombardia 2030 il futuro ha la tua voce”. Il mese scorso si sono chiuse le domande per la seconda edizione: come hanno risposto i giovani lombardi a questa iniziativa? 

Molto bene. Mi dicono che i video che sono arrivati sono di qualità veramente alta. Anche questo percorso rappresenta una modalità diversa dal solito, ma condivide lo stesso obiettivo di tutti i nostri provvedimenti: spingere i giovani a vivere, raccontare ed essere protagonisti del proprio territorio. L’anno scorso i brevi video realizzati sono stati davvero di altissimo livello e hanno trattato temi importanti e attuali come: il ritorno alla normalità dopo la pandemia, o le tradizioni che ancora si tramandano nei vari territori. Spesso i giovani vengono raccontati solo nei loro aspetti negativi, in questo momento invece l’attenzione nei loro confronti dev’essere rivolta a dare stimoli positivi e a sostenerli in modo che possano veramente spingerci verso un futuro migliore.

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