“Non è più possibile realizzare collegamenti come avveniva un tempo. Inoltre, noi stiamo usando il sasso di Cernobbio. Si tratta di un progetto elaborato in ogni dettaglio e finanziato da Regione Lombardia. Inoltre il presidente dell’associazione è di Cernobbio. A volte una semplice telefonata potrebbe risolvere tanti problemi. Mi chiamava e gli avrei spiegato tutto nel dettaglio”. Il sindaco di Cernobbio Matteo Monti aveva replicato così al durissimo documento dell’Associazione degli Agricoltori del Bisbino con cui veniva contestato l’impatto del cantiere per la nuova strada sul tracciato della Via dei Monti Lariani.
Oggi arriva la controrisposta del presidente della stessa associazione, l’architetto Giancarlo Cassina. Pubblichiamo il documento integralmente di seguito.
Egregio Sindaco e Vice Presidente della Comunità Montana M. Monti,
abbiamo letto con attenzione la Sua dichiarazione pubblica (ComoZero 05/05/2025) in merito alla nostra lettera di opposizione alla cementificazione del tracciato della Via 1 dei Monti Lariani. Riteniamo doveroso fornire alcune precisazioni.
1. Siamo consapevoli che il cantiere è in corso, ma proprio per questo motivo abbiamo ritenuto urgente e necessario esprimere le nostre gravi considerazioni in merito.
2. Il tracciato interessato dai lavori è iscritto nel catasto della Rete Escursionistica Lombarda, (rif.196.52955 – 2850.221589 – 2541.392888) quindi tutelato dalla legge regionale 5/2017 (2017-02-27;5). Ove l’Art4. Comma 5 specifica che la fruizione dei percorsi inseriti nella REL è consentita […] con mezzi non motorizzati […]. Cementificare un sentiero REL significa alterare un patrimonio collettivo in evidente contrasto con le normative vigenti.
3. “Non è più possibile realizzare collegamenti come un tempo”, proprio grazie all’evoluzione tecnica e ambientale, è possibile – e doveroso – realizzare interventi sostenibili. Esistono alternative concrete e collaudate, come la pavimentazione in stabilizzato naturale, che garantiscono drenaggio, integrazione paesaggistica e costi contenuti.
4. La scelta del “sasso di Cernobbio” (inteso forse come pietra di Moltrasio?) sul muro di contenimento e il finanziamento regionale non eliminano né mitigano le criticità evidenziate.
5. Riteniamo doveroso chiarire che le scelte di trasformazione del territorio non sono affari privati, ma atti pubblici che devono seguire percorsi trasparenti e condivisi. Non si risolvono con una telefonata tra conoscenti.
Ribadiamo quindi la richiesta di un tavolo di confronto pubblico: la società civile e le comunità locali hanno il diritto di partecipare, capire ed esprimersi sulle decisioni pubbliche.
Associazione Agricoltori del Bisbino
Arch. Giancarlo Cassina