Uno tsunami starebbe per abbattersi sull’emittente pubblica televisiva e radiofonica svizzera SSR, che associa quattro società regionali, con cinque unità aziendali (la ticinese RSI, SRF, RTS, RTR e SWI) e due società affiliate.
Secondo alcune stime che circolano nella Confederazione, pubblicate da diversi media e rilanciate dall’agenzia Keystone-Ats oggi, l’azienda dovrà tagliare circa mille posti di lavoro entro il 2029.
Un numero enorme, che però farebbe seguito alle parole pronunciate in diverse occasioni dalla nuova direttrice generale Susanne Wille. Nell’ultima occasione, intervistata dal TagesAnzeiger, ha parlato della “più grande trasformazione nella storia” della SSR.
I tagli interesserebbero, secondo le stime del Tages, circa il 17% dell’attuale personale per un risparmio di circa 270 milioni di franchi.
Sempre secondo quanto riferiscono i media svizzeri, i lavoratori e collaboratori dell’emittente sarebbero rimasti “in parte scioccati, in parte delusi” da questo pesantissimo piano di ristrutturazione.