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Tassa sulla salute, dalla Svizzera richiesta di bloccarla: “Contraria al nuovo accordo fiscale sui frontalieri”

Tassa sulla salute, nuova puntata. Questa volta però a intervenire sulla contestatissima legge è la Svizzera. O meglio è Giorgio Fonio, parlamentare svizzero per il Gruppo del Centro e segretario regionale dell’OCST per la regione del mendrisiotto che ha depositato una domanda al Consiglio Federale (il governo svizzero).

Obiettivo è chiedere di intervenire subito presso le autorità italiane per evitare che si applichi la tassa sulla salute perché contraria all’articolo 9 del nuovo accordo sulla tassazione dei frontalieri che prevede diritto esclusivo della Svizzera a tassare il reddito da lavoro del vecchio frontaliere.

Ecco il testo:

Lo scorso luglio Regione Lombardia ha annunciato l’imminente applicazione della tassa sanitaria, non in forma causale ma bensì impositiva (con un prelievo di almeno il 3% sul salario netto dei frontalieri) e dunque incompatibile con l’art. 9 dell’accordo bilaterale. Il CF intende intervenire subito presso le autorità italiane, così da evitare l’adozione della misura? Attendere significa infatti autorizzare l’Italia a ledere l’Accordo, con disagi anche per aziende e lavoratori.

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