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Telefono Donna Como: “Né raptus, né amore, è solo violenza. Trecento richieste d’aiuto all’anno e non calano”

Quasi 300 chiamate dall’inizio dell’anno e, dall’altra parte del telefono, donne di tutte le età ed estrazione sociale che raccontano di violenze di ogni tipo, dagli stupri alla più sottile, ma altrettanto distruttiva, violenza psicologica. Questo è il racconto di Arianna Liberatore e Laura Tettamanti, avvocate e, rispettivamente, presidente e responsabile legale del centro antiviolenza Telefono Donna Como che abbiamo contattato direttamente.

“Il vero dato allarmante non è tanto il numero delle donne che ci contattano, tra le 250 e le 300 all’anno, quanto più il fatto che questo dato negli anni non accenni a diminuire – raccontano – Inoltre è il crescente numero delle giovani, poco più che adolescenti, che credono che il tema della violenza di genere non riguardi la loro generazione mentre poi, spesso all’interno della coppia, si ritrovano vittima di violenze anche molti gravi. Ma ci sono anche donne di una certa età che hanno creduto fino in fondo nella famiglia ma poi, una volta che i figli sono cresciuti, decidono di andarsene dopo una vita di violenze. Le vediamo rinascere, letteralmente”. Telefono Donna mette a disposizione una rete fatta di operatrici specializzate e volontarie, psicologhe, legali, consulenti per l’orientamento al lavoro oltre a stretti legami con chi, su tutto il territorio si adopera per aiutare chi vuole sfuggire da qualsiasi situazione di violenza, dalle forze dell’ordine ai servizi sociali, dagli ospedali alle case protette.

“Noi facciamo del nostro meglio ma questi sforzi rischiano di essere ostacolati dal modo in cui i media raccontano gli episodi di violenza di genere – spiegano – un esempio sono i dettagli inutili che, soprattutto in città piccole, permettono di riconoscere l’identità della vittima ma, soprattutto, il mettere l’accento sulle possibili ragioni della violenza su una donna. Parole come ‘raptus di gelosia’ non possono essere usate, neppure in buona fede, per spiegare i motivi di questi gesti perché il movente è il modo in cui si intende la donna come un oggetto, non un eccesso di amore”.

TELEFONO DONNA COMO
031 304585
800 166 656
333 3908 955
telefonodonnacomo.it

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Un commento

  1. Vorrei condividere con la redazione una riflessione: Proprio pochi minuti fa mentre facevo zapping sugli shorts di YouTube, mi sono imbattuto in una delle pubblicità sponsorizzate dalla piattaforma stessa , che esordiva con una scritta “ANCHE SE TI HA BLOCCATO PUOI ANCORA RICONQUISTARLA”, la voce narrante è di una donna,che mettendoci la faccia dopo pochi secondi ci spiega come riconquistare quella ragazza che di noi non ne vuole proprio più sapere tanto da arrivare al punto di bloccarci su tutti i social, e che ci ha lasciato; ci spiega come fare con pseudo “trucchi psicologici” a farla tornare da noi, tra le nostre braccia , per RIAVERLA PER NOI, in un crescendo di impulsi sempre più pressanti su questa onda… ho dovuto riguardarlo più volte per rendermi conto che nelle stesse ore in cui si parla di femminicidi, di patriarcato, di uomini comuni che si scusano per il solo fatto di essere maschi (come sulle pagine de il giornale) anche non avendo mai minimamente pensato di torcere un capello a nessuno, men che meno a una donna, Su una piattaforma alla quale hanno accesso milioni di persone e specialmente adolescenti, si pubblicizzino siti o app , su come insistere per “riconquistare” una donna a tutti i costi “anche se ti ha bloccato “.
    in modo martellante , ripetitivo, convincente ,e per di più che la testimonial sia proprio una donna! A sentire quello spot vengono i brividi al pensiero di cosa potrebbe scattare nella mente di una persona già predisposta all’essere ossessiva e possessiva,e mi piacerebbe che la redazione scrivesse due righe a riguardo della pubblicità in questione che vi allego, e sopratutto della risposta di YouTube e Google alla mia segnalazione circa il contenuto fuori luogo della stessa (vedi allegato) anche nel rispetto di tutti quegli uomini per bene , mariti, compagni, padri, amici, fratelli di donne; uomini come me e tanti altri, che sono stati cresciuti da donne che ci hanno insegnato che non si fa del male a nessuno, men che meno alle donne che (cito mia madre) non si toccano nemmeno con un fiore!
    perché se è vero che c’è un problema di violenza di genere e di cultura maschilista,è altrettanto vero che ci sono donne che si prestano a pubblicizzare contenuti del genere potenzialmente pericolosi per altre, come ci sono donne (come è successo di recente a Milano, quando vengono aggredite e si interviene in loro difesa senza girarsi dall’altra parte) se la prendono con chi le ha soccorse. Ecco , non penso sia corretto generalizzare ne in un senso ne nell’altro, non tutti gli uomini sono maniaci del controllo, possessivi ed assassini di donne, non tutte le donne sono vittime, non tutte le donne sono solidali con altre donne ecc(vedi la famosa pubblicità). L’unica vera differenza è che ci sono persone predisposte al male ed altre no,grazie per l’attenzione

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