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Telelavoro, la Svizzera fissa il cambio delle tasse per i frontalieri che lavorano da casa in Italia

Il Consiglio federale ha fissato per il 1° gennaio prossimo l’entrata in vigore della legge sull’imposizione ai lavoratori frontalieri, anche quando prestano servizio da casa con il telelavoro. Grazie al disegno, la Confederazione disporrà dal 2025 delle basi legali per imporre i redditi da attività lucrativa anche quando il lavoro è prestato nello Stato di residenza per conto di un datore di lavoro con sede in Svizzera.

Grazie agli accordi bilaterali firmati durante l’anno, i lavoratori frontalieri italiani potranno continuare a essere tassati in Svizzera per il telelavoro fino al 25% del loro tempo annuo, mentre per i frontalieri francesi la soglia è fissata al 40%. Contestualmente, entreranno in vigore anche le disposizioni esecutive sull’imposta alla fonte, definite dall’ordinanza del Dipartimento federale delle finanze (DFF).

Di norma, le convenzioni sulla doppia imposizione prevedono che il reddito da lavoro dipendente sia tassato dallo Stato in cui si è effettivamente svolta l’attività. Nel caso del telelavoro, il diritto di tassazione passa quindi dallo Stato in cui ha sede il datore di lavoro allo Stato in cui è domiciliato il dipendente. Tuttavia, in seguito al periodo pandemico, il ricorso al telelavoro è notevolmente aumentato, con ripercussioni sulla tassazione nel contesto transfrontaliero. La nuova legge ovvia a questi problemi.

Il progetto, approvato dal Parlamento il 14 giugno 2024, si applica all’Italia e agli altri 4 Paesi confinati con la Svizzera.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Un commento

  1. Questa roba non dovrebbe esistere: se lavorano dall’ Italia pagnino l’imposta sul reddito da lavoro in Italia.

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