C’è chi dice no. E onestamente c’è da aver coraggio, visto lo tsunami pressoché irresistibile che è diventato a ogni latitudine il “Black Friday”, la festa dello sconto (più o meno reale, poi, è da valutare) importata dagli States.
Mentre da giorni e per giorni, ben oltre il singolo venerdì originario, negozi, catene, boutique e shop online propongono offerte, “prezzi shock” e svendite di ogni tipo, a Ponte Chiasso un giovane commerciante si è sfilato dalla massa. E’ Tommaso Giudici, titolare della boutique di calzature, borse, cinture “StepShoes” in via Bellinzona a Ponte Chiasso.
“Abbiamo comunicato a tutti che abbiamo deciso di non partecipare in alcun modo a qualsiasi iniziativa di scontisca o promozione nel periodo del Black Friday – spiega Giudici – Dal 29 novembre al 2 dicembre, dunque, nella nostra boutique non verranno applicate riduzioni del prezzo regolare di vendita”.
In apparenza, una sfida controcorrente rispetto alla gara a colpi di sforbiciate su cartellini e scontrini, come si legge ovunque tra vetrine, volantini, social network, giornali e tv.
“Ma il rispetto della nostra clientela sta alla base del nostro lavoro – argomenta ancora Giudici – Tra l’altro, il Black Friday ha un senso per i prodotti tecnologici, dove l’innovazione continua mette fuori mercato il prodotto precedente: o lo svendi o lo butti. Nel campo della moda, con i prodotti di stagione, come si fa – anche sotto il profilo del conto economico – a scontare del 30% praticamente all’inizio di stagione visto che solo fino a poche settimane fa era ancora estate?”.
“Un conto sono i saldi – conclude Giudici – quando il cliente si deve un po’ accontentare sui modelli, i numeri e le taglie. Diverso è l’inizio di stagione: è una distorsione del mercato, a meno che uno liquidi tutto perché chiude o si rinnova completamente”.
Ma soprattutto è l’effetto sui clienti che secondo Giudici può rivelarsi negativo in prospettiva.
“Con iniziative come il Black Friday si provoca soltanto incertezza nella clientela, magari la stessa che ha comprato qualche settimana prima a prezzi pieni – conclude Giudici – Ci si sente gabbati, alla lunga il cliente si disorienta. E noi non vogliamo che accada”.
2 Commenti
Ci vuole coraggio..ai posteri l’ardua sentenza..io direi che se ho tenuto sott’occhio un paio di scarpe e poi lo trovo realmente scontato del 30% al black friday, me lo compro!
Liberissimo di gestire la propria attività commerciale come meglio crede. Rimane il fatto che quel giorno la concorrenza gli sconti li avrà applicati e che sicuramente anche parte della sua clientela ne avrà approfittato per acquistare uno o più paia di scarpe.