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A 20 minuti da Como nascevano le auto del mito: ora arrivano 4 torri, 5000 piante, 3000 studenti e negozi

Isotta Fraschini era sinonimo di auto di lusso. La casa automobilistica nata nel 1900, per diversi anni ebbe un enorme stabilimento nella zona industriale di Saronno, praticamente al crocevia tra le province di Varese (di cui la città fa parte), Como e Milano. Una fabbrica che rappresentò la fonte di reddito per moltissime famiglie.

Questa la storia più antica e gloriosa. Quella più recente invece vede la possibile rinascita dell’immensa area industriale – per cui esiste già da tempo un dettagliato progetto – che però, proprio a un passo dalla possibile conclusione, è bloccato in Comune.

A breve ci saranno le nuove elezioni in città e la speranza è che questo possa sbloccare il Piano integrato d’Intervento presentato dalla proprietà nel luglio 2024.

Ma ecco cosa nascerà – se si supereranno gli intoppi amministrativi – nei 150mila metri quadrati dell’ex Isotta Fraschini: intanto ben 120mila metri quadrati sono di proprietà di “Saronno città dei beni comuni” (la società proprietaria dell’area), e la parte restante dello spazio è di proprietà pubblica. Saranno 60 mila i metri quadrati destinati a verde pubblico, dove piantumare 5021 nuove piante (di cui 991 nuovi alberi).

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Ma soprattutto sorgeranno 4 torri residenziali e 2 edifici (più una torre) di edilizia cooperativa. Complessivamente ci saranno 500 nuovi appartamenti, per un totale di 1300 residenti. I posti auto per residenti saranno tutti sotterranei, lasciando la superficie al verde.

Tremila saranno gli studenti che graviteranno per la scuola di alta formazione che, con fondazione Daimon, occuperanno circa 25 mila metri quadrati.

Completano il progetto l’hub internazionale dell’Uae Team Emirates. La squadra di ciclismo professionistica che sta dominando il mondo grazie al super campione, l’iridato Tadej Pogačar. Infine una torre direzionale per uffici di brand internazionali. Oltre a negozi di vicinato.

Il tema è tornato d’attualità proprio in queste ore in vista delle imminenti elezioni a Saronno (si vota a maggio), e grazie all’intervento – riportato su Corriere della Sera – di Giuseppe Gorla, amministratore unico di «Saronno-Città dei beni Comuni», società che ha acquistato l’area, che punta proprio al post elezioni per poter riavviare il dialogo.

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