Il progetto definitivo per la realizzazione della Variante alla Tramezzina Regina ha scatenato il dissenso delle associazioni ambientaliste Italia Nostra Como, Chiave di Volta, La Cruna del Lago,Territori Natura Arte Cultura e Legambiente Como che per protestare hanno scritto una lunga lettera al ministero delle Infrastrutture, Danilo Toninelli, e a tutti gli enti locali.
Le associazioni denunciano nel progetto la presenza di troppi interventi invasivi, tali da poter determinare un effetto distruttivo sul territorio. Soprattutto i tratti a cielo aperto previsti in prossimità della Torre di Spurano, nel territorio di Mezzegra, e agli imbocchi di Colonno e Griante, rischiano – sempre secondo gli ambientalisti – di diventare dei veri e propri ecomostri in grado di danneggiare il nostro territorio sotto molteplici punti di vista.
“Non è con la sola mitigazione dell’impatto della grande infrastruttura che si tutela il paesaggio – recita il comunicato stampa firmato dalle cinque associazioni – ma preservandone gli elementi costitutivi di carattere naturalistico, culturale e identitario, e promuovendo la cura della sua fragilità. All’azione di mitigazione andrebbe sommata quella della riqualificazione dei luoghi interessati dalle trasformazioni, rivedendo il concetto di compensazione previsto dal progetto”.
L’appello delle associazioni, in sostanza, invita le amministrazioni a riflettere sulla possibilità di realizzare “l’intera opera in un’unica galleria naturale, suddivisa eventualmente in tratti intervallati da viadotti, al fine di garantire efficienza e rispetto per l’ambiente”.
“A fronte degli effetti devastanti sull’integrità del territorio – prosegue il comunicato – non si riconosce alcuna motivazione di ordine tecnico-normativo ed economico sufficiente a giustificare la scelta progettuale attuale, di cui si richiede per tanto una profonda revisione”.